Milano 1 Settembre – Da settembre arriva la stretta sulle malattie degli impiegati pubblici: parte il Polo unico per le visite mediche di controllo che pone in capo all’Inps la vigilanza completa anche sui travet. Finora l’Inps faceva le visite fiscali ai lavoratori privati sia d’ufficio che su richiesta del datore di lavoro e quelle su richiesta dell’amministrazione per i lavoratori pubblici. Ad agire d’ufficio sui controlli sulle malattie dei dipendenti pubblici era invece la Asl. Si dovrebbe partire con percentuali di controllo analoghe a quelle del privato (5% dei certificati) per circa 300.000 visite l’anno con l’obiettivo di arrivare a regime (come auspicato dal presidente dell’Inps, Tito Boeri nella sula Relazione annuale) a 500.000 controlli.
“Vorrei sottolineare il termine unico – ha detto Boeri presentando il nuovo sistema – questa iniziativa è molto importante, ci consente di di garantire uniformità nei controlli. Oggi ci sono differenze sensibili tra pubblico e privato e anche all’interno del settore pubblico”. Nel settore privato la media dei giorni di malattia è di 5 giorni l’anno mentre nel pubblico è di 11 giorni con differenze significative tra Nord Est (9,8) e Isole (13). “Ci attendiamo – ha detto ancora – di migliorare l’efficienza dei controlli”. È probabile che il nuovo sistema porti risparmi dato che sulle 20.000 visite fiscali ai dipendenti pubblici richieste dall’amministrazione si è riscontrata l’idoneità al ritorno al lavoro nel 50% dei casi.
Le visite – ha assicurato Boeri – saranno mirate puntando a colpire le situazioni di abuso. Saranno concentrate nei giorni vicini al fine settimana e ai giorni festivi perché sono quelli nei quali si accumulano più certificati ma terranno conto anche delle storie personali. Saranno aumentati i medici (è previsto un nuovo bando per i medici esterni) e sarà previsto un sistema di bonus sugli accertamenti. Sarà comunque un software molto avanzato a indicare quali dovranno essere le visite da fare. Per le fasce di reperibilità è atteso il decreto ma il momento dovrebbero restare quelle esistenti (sette ore per il settore pubblico, quattro per il privato). Boeri ha ribadito la sua richiesta di uniformare le fasce del privato con quelle del pubblico (ora sono 9-13 e 15-18 per il pubblico e 10-12 e 17-19 per il privato). “La reperibilità nel nostro Paese – ha detto Boeri – ha l’onere della prova invertito rispetto ad altri”. Il malato, in pratica, dovrebbe stare a casa a meno di dover fare terapie. Sulle 321.66 visite d’ufficio fatte dall’Inps nel 2016 a lavoratori privati 34.338 (il 10,7%) hanno rilevato un’assenza ingiustificata. “Il Polo unico – conclude l’Inps – consentirà sia di fare economie di scala sia strategia di verifiche mirate”.
(L’Opinione)
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