Milano 4 settembre – Gli agenti di quatto pattuglie della Volante della Questura di Milano sono intervenuti in via Giambellino perché avvertiti di un pestaggio in corso. Quando sono arrivati, hanno visto un ragazzo a terra e un uomo che lo colpiva a calci e pugni. L’aggressore ha cercato di allontanarsi e i poliziotti hanno notato che con sé aveva un’arma da fuoco a canna lunga. Quando sono riusciti a bloccarlo, non è stata poca la sorpresa nello scoprire che l’arma in mano a Gianluigi Fabio Manolo Recrosio, 42 anni, che da poco aveva finito di scontare una condanna ai domiciliari, era un Ak47, un Kalashnikov prodotto nella ex Jugoslavia, con il calciolo segato e con il numero di matricola abrasa. Con sé aveva anche numerosi proiettili.
L’uomo ha raccontato di essere andato in via Giambellino per cercare due albanesi che avevano infastidito sua madre. Il ragazzo che stava pestando era un conoscente dei due immigrati il quale non voleva dire dove si trovassero. E’ scappato prima che gli agenti riuscissero a identificarlo. (Ansa)
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