Milano 8 Settembre – In tutto il mondo l’acqua potabile, quella utilizzata anche per le utenze domestiche, è contaminata da microscopiche fibre di plastica. Lo rivela uno studio condotto da Orb Media, un’organizzazione no profit specializzata in giornalismo d’inchiesta con sede a Washington. Grazie alla collaborazione con i ricercatori dell’Università del Minnesota e dell’Università statale di New York, gli esperti di Orb hanno riscontrato la presenza del materiale inquinante nell’83% dei 159 campioni raccolti in città grandi e piccole di tutti i continenti.
Da tutti i rubinetti, compresi quelli del Congresso e della Trump Tower, escono piccolissime quantità di plastica. Il triste primato dell’acqua più inquinata spetta agli Stati Uniti, con il 94% dei campioni positivi, seguiti da Libano e India. Più rosea la situazione in Europa: nel nostro continente è stato riscontrato il tasso di contaminazione più basso (72%) con punte negative in Germania, Regno Unito e Francia. Ogni bottiglietta d’acqua che acquistiamo (500 millilitri) contiente mediamente 1,9 fibre, mentre chi vive negli Usa beve, in media, 4,8 microplastiche ogni mezzo litro.
L’invasione della plastica ha contaminato gli oceani, i fiumi, i laghi, l’aria e il suolo. Non c’è luogo sulla Terra “immune” dall’inquinamento. E le conseguenze potrebbero essere importanti, sia per l’ambiente sia per la salute della popolazione umana mondiale. “Le microfibre stanno impattando sulla fauna in modo preoccupante – ha detto Sherri Mason, la ricercatrice dell’Università di New York che ha supervisionato lo studio – come possiamo pensare che non stiano impattando su di noi?”. (Tg.com)
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