Milano 13 Settembre – L’avvocato Paola Marioni è tornata al lavoro da pochi giorni. Lo scorso 21 luglio era stata accoltellata da uno sconosciuto nel suo studio di Milano. L’uomo, sui 45-50 anni e ben vestito, aveva preso per telefono, il giorno prima, un appuntamento per discutere di problemi condominiali.
Avvocato come sta ?
Meglio. Ho rischiato di morire e sono viva. Gli stessi medici sono rimasti sorpresi da come il mio fisico abbia reagito. Quando venni trasportata in codice rosso in ospedale, mi hanno poi riferito, i sanitari erano molto scettici sul fatto che potessi salvarmi. Avevo preso decine di coltellate, alcune anche in organi vitali come il fegato. A parte la salute, però, è tutto il resto che non va bene.
Si riferisce al fatto che il suo attentatore non ha ancora un nome?
Certo.
A che punto sono le indagini? Può riferirci qualcosa?
Da quello che ho potuto sapere, la Polizia non ha ancora una traccia precisa di chi possa essere stato. Forse un killer su commissione.
Le hanno fatto fare un identikit?
Nell’immediatezza si. Ma i particolari che ho fornito non corrispondono a nessuno di noto. Mi hanno fatto vedere degli album fotografici ma non ho riconosciuto il mio attentatore. Credo mi faranno rifare a breve un identikit anche se è passato del tempo.
Questo è un problema perché, tranne lei, non esistono altri testimoni.
Si. Quando è accaduto il fatto ero sola in studio. E, da quanto è emerso fino ad oggi, non ci sarebbero testimoni che lo abbiano visto entrare, e poi uscire, dal mio studio.
Però potrebbe essere stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza.
Infatti. E’ quello che spero anche io. Anche perché il mio studio è in una zona centrale di Milano, proprio vicino al Palazzo di giustizia. Anzi, nella via vi è anche la sede italiana di una importante casa svizzera di orologi. E’ pieno di telecamere.
E non hanno ripreso nulla?
Sembra strano ma pare proprio così. Chi mi ha colpito sembra essersi “smaterializzato”. E’ incredibile se uno ci pensa, visto che siamo nel pieno centro di Milano e non sull’Aspromonte. L’unica certezza è che ha fatto perdere le proprie tracce.
A parte le indagini, è riuscita a riprendere il lavoro?
Sono molto preoccupata. Molto. Vado al lavoro ma non ho la serenità necessaria. All’inizio mi era stata concessa, da parte del prefetto, una tutela effettuata da personale della Questura. Poi, però, mi è stata tolta perché le esigenze di sicurezza sarebbe cessate.
Cessate?
“Ma come cessate?”, gli ho detto quando me lo hanno comunicato. Il mio attentatore è libero, nessuno sa chi sia e le esigenze di sicurezza sarebbero cessate?
In effetti…
Il mio legale, l’avvocato Vinicio Nardo, si sta attivando per capire se sia possibile fare qualcosa, per ripristinare questo servizio di tutela. Lo stesso presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Remo Danovi ha scritto al prefetto per sollecitare un intervento in tal senso.
Nelle more della riattivazione del servizio di tutela o, almeno, di qualche altro dispositivo di sicurezza personale, sta prendendo qualche precauzione?
Certamente. Ma non è facile. E le spiego anche perché.
Prego.
Io mi occupo essenzialmente di esecuzioni immobiliari. Le vendite delle case all’asta. Chi è interessato a comprare un immobile, per i quale il giudice mi ha delegato alla vendita, mi contatta per vederlo prima di formulare un’offerta. Io mi faccio mandare i suoi documenti e, per quanto possibile, cerco di fare qualche accertamento per sapere chi sia. Se, però, quando vado all’appuntamento si presenta una persona diversa e mi accoltella? Chi può sapere se i documenti siano stati rubati o altro? In giro ci sono persone che per pochi euro sono disposti a tutto. Anche ad uccidere.
Molto chiaro.
Io vorrei che chi ha delle responsabilità si mettesse nei miei panni. Non è un momento facile.
L’avvocato Paola Marioni la scorsa settimana ha partecipato ad alcune trasmissioni televisive per denunciare la sua situazione. Il prefetto di Milano l’ha già contattata ed ha garantito un suo interessamento.
Nato a Roma, laureato in Giurisprudenza e Scienze Politiche,
ha ricoperto ruoli dirigenziali nella Pubblica Amministrazione.
Attualmente collabora con il Dipartimento Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica dell’Università degli Studi di Milano. E’ autore di numerosi articoli in tema di diritto alimentare su riviste di settore. Partecipa alla realizzazione di seminari e tavole rotonde nell’ambito del One Health Approach. E’ giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.