Lo abbracciate come un fratello, lo guardate negli occhi come una fidanzata gli parlate come a un amico? Gli fate soltanto del male. E rischiate grosso.
Noi deriviamo dalle scimmie, quindi abbiamo sviluppato certi loro comportamenti. Il cane deriva dal lupo e, nella società di questi canidi, i comportamenti sono spesso molto diversi.Da questo deriva il fatto che l’uomo e il cane «parlano un’altra lingua» e hanno diversi tipi di comportamento. Il difficile viene quando ci viene spontaneo trasferire sul nostro beneamato quattro zampe, alcuni comportamenti o forme di comunicazione che non solo gli sono incomprensibili, ma addirittura gli possono risultare fastidiosi. E allora vediamone alcuni.
A Il linguaggio del corpo
Noi siamo una specie che fa largo uso delle parole. Amiamo fare lunghe chiacchierate con i nostri cani che, nella maggior parte dei casi, non capiscono assolutamente nulla di quanto andiamo farfugliando. I cani «capiscono» certe parole, come ordini (a «cuccia, resta, cammina, seduto» ecc.) ma non capiscono il linguaggio umano (sono conscio di attirarmi le ire di chi pensa che il proprio cane capisca tutto e parli). In realtà il cane sa leggere il linguaggio del corpo umano a tal punto da prevederne gli atteggiamenti prima che vengano messi in atto. Fate un esperimento: non dite una parola per tutto il giorno (immagino la difficoltà per le donne) e vi accorgerete che il vostro cane capisce ugualmente tutto.
B L’abbraccio mortale
Come faremmo noi persone, o scimmie, senza gli abbracci? Direi che non potremmo vivere. Si tenga invece presente che i cani non hanno braccia, ma hanno quattro zampe. Se un cane mette la zampa sul dorso di un altro cane, questo è un segno di dominanza e se voi abbracciate stretto il vostro cane, questi potrà al massimo tollerare tale comportamento, ma molti cani lo prenderanno come una minaccia o un gesto di costrizione. Molti incidenti mortali cui vanno incontro i bambini derivano dal fatto che vogliono abbracciare un cane che interpreta il gesto come un attacco. Se abbracciate il vostro cane e lo vedete irrigidirsi, piegare le orecchie e tirare su le labbra, meglio cambiare approccio.
C La pacca sulla testa
Vi piace che qualcuno vi strofini i capelli o vi metta le mani sul viso o vi dia una pacca sulla testa? Scommetto di no (personalmente farei un’eccezione per Sabrina Ferilli). Beh, in questo siamo simili ai cani, perché anche per loro è fastidioso essere strofinati o ricevere pacche su testa e volto. Saranno tolleranti col padrone, ma non gli piace di certo. Se volete, dategli una leggera pacca sulla coscia di fianco alla coda. Questo sì che è Ok.
D Guardarlo negli occhi
Normalmente quando ci parliamo ci guardiamo negli occhi, ma se un estraneo ci guarda insistentemente negli occhi proviamo fastidio o paura. Guardare dritto negli occhi un cane è un atteggiamento di sfida. Se volete avvicinarvi a un cane estraneo, piegatevi, mettetevi leggermente di traverso e guardate di fianco ai suoi occhi. Di solito funziona bene.
E Non fornire regole di vita
I l cane ha bisogno di regole, almeno quanto un bambino in crescita. Le regole non rendono la vita noiosa ma la rendono prevedibile e meno stressante per il cane (e per il bambino)
F Non socializzate troppo
Come tutti noi i cani sono solitari o «casinisti», amano di più uscire o stare in casa e soprattutto escono volentieri con qualcuno e malvolentieri con altri. Il cane col quale giocano volentieri deve piacere a loro non a voi.
G Impedirgli di esplorare
Il cane vive col naso. Se ogni volta che passeggiate e lui si ferma ad annusare, gli tirate il guinzaglio è come se vi dessero un calcio nel sedere ogni volta che vi fermate a guardare l’arcobaleno.
H Guinzaglio stretto
Tenere un cane al guinzaglio stretto e corto vuol dire comunicargli la nostra tensione e il fatto che non ci fidiamo di lui. Un’infinità di comunicazioni passano da voi al cane mediante quella striscia di cuoio. Quando avrete imparato a passeggiare con il cane al guinzaglio «lento» avrete raggiunto la vera simbiosi con lui.
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