Milano 6 Ottobre – “Rimase talmente commosso dalla città che decise di acquistare una casa e tornarci regolarmente. Sembra perfettamente naturale, cinquant’anni dopo, costruire un museo dedicato al suo lavoro, così ispirato da questo Paese”. Lo dichiarò Pierre Bergé, qualche tempo prima della sua dipartita avvenuta lo scorso 8 settembre. Il grande amore di Yves Saint Laurent, cercò di spiegare al mondo intero, il valore che assunse Marrakech per il grande sarto francese.
Ed è proprio qui, in questa terra infuocata ma cullata da un lussuoso giardino verdeggiante, che apre al pubblico il museo Yves Saint Laurent.
Le meravigliose creazioni del designer sono state accolte in un avveniristico edificio progettato dagli architetto di Studio KO.
Il museo, che sarà inaugurato il prossimo 19 ottobre ’17 alla presenza del direttore Björn Dahlström, presenta dei sofisticati sistemi hi-tech che permetteranno di conservare i beni lasciati da Yves, senza alterarne la materia.
Un’importantissima collezione di capi Haute Couture, vestiti dalla linea a trapezio, cappe di taffettà decorate da dettagli bouganville, scarpe, gioielli e tanto altro, occupano teche e manichini, non prima di essere stati inventariati, catalogati e fotografati e, all’occorrenza, restaurati.
La struttura è imponente: gli spazi concepiti occupano ben quattromila metri quadri e offriranno servizi come la ristorazione, un bookstore, una biblioteca contenente cimeli della letteratura, un auditorium con una capienza di 130 posti, sala mostre e sala esposizione.
L’edificio è stato disegnato dopo una lunga indagine da parte degli architetti. “Abbiamo visto il disegno della spallina di Le Smoking, un bozzetto in bianco e nero, molto grafico, molto forte, con una congiunzione di linee curve e dritte. Non pensavamo di fare una citazione didascalica del celebre vestito, tanto più che nei nostri progetti non abbiamo mai usato cerchi o rotondità. Qui però siamo all’angolo di due strade, a due passi dal Jardin Majorelle, alle linee spigolose abbiamo preferito un’eleganza morbida” ha dichiarato Karl Fournier co-fondatore di Studio KO (Oliver Marty è il suo socio).
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Stefania Carpentieri
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