Milano 7 Ottobre – Gliel’aveva promesso al Che…in una di quelle notti che non finiscono mai..Ma Ligabue pensava ad altre cose. Sala, invece doveva avere l’idea vincente per sembrare di sinistra, ma talmente di sinistra che di più non si può. Perché c’era la Balzani rossa per definizione e Pisapia che lo guardava storto. Insomma un vero problema dimostrare di essere rosso e non solo ambizioso e opportunista. La compagna, dopo un breve referendum tra le compagne radical chic, sentenziò “Metti la maglietta del Che”. Firmata Prada, naturalmente. E così fu, dopo una notte insonne a pregare, come si fa coi Santi “Se vinco promuoverò una manifestazione in tuo onore, da ricordare”.
Sala ha vinto e l’omaggio al Che Guevara si terrà dal primo dicembre alla Fabbrica del Vapore. Che Guevara come paladino della libertà, dell’autodeterminazione dei popoli: questo il mito della cultura comunista. Commenta De Corato al Giornale «Ricordo che Ernesto Che Guevara è stato personalmente coinvolto in non meno di 144 esecuzioni sommarie, alcune eseguite da lui stesso. Fra le vittime c’erano colleghi guerriglieri non motivati e oppositori politici» Per dire che non era sua abitudine rispettare l’idea dell’altro. Anche Massimiliano Bastoni, consigliere comunale della Lega Nord, fa notare «come questo eroe della libertà, da medico illuminato, si dilettasse ad infliggere scariche elettriche ai testicoli degli omosessuali rinchiusi nel lager cubani del suo compagno di merende Fidel. All’entrata dei lager era stato scritto “Il lavoro vi farà uomini”». Dove sta lo spirito libero?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano