Milano 16 Ottobre – Praticamente tutta la Giunta Sala non si presenterà a votare il Referendum. E l’astensione dal voto ha il sapore vigliacco del disinteresse e dell’opportunismo politico. E se Sala deve andare a Parigi per una conferenza sulla tutela ambientale, dove saranno il giorno del voto l’assessore al Bilancio Roberto Tasca, quello ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti, Roberta Guaineri (Sport) e Cristina Tajani (Commercio)? In quali faccende affacendati? D’altronde Cristina Tajani ha fatto sapere a Libero, che aveva posto la domanda, «non sono interessata al dibattito, per cui non mi esprimo». Un atteggiamento che ancora una volta evidenzia la lontananza degli amministratori della città al bene dei cittadini. Perché l’autonomia richiesta dal referendum è indubbiamente positiva per i lombardi. Ma il PD non vuole accodarsi ad un’iniziativa del centrodestra, ha tante gatte da pelare in casa, meglio fare il Ponzio Pilato. Ma non erano quelli che gridavano che esercitare il voto è il massimo della democrazia? L’unico che voterà sì è Maran, novello eroe di una sinistra che non è abituata a pensare con la propria testa e manda in vacanza la coerenza pensiero-azione. Silenzio stampa per l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, quello alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino e per la vicesindaco Anna Scavuzzo, i quali non hanno risposto al quesito posto da Libero.
Cara sinistra astenetevi anche dal dare lezioni di coerenza e democrazia, d’ora in avanti.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano