Martedì corteo da piazza Leonardo da Vinci. Fiaccolata del comitato: «No alla desertificazione del quartiere». Contestati anche il trasloco del Besta e l’addio alla piscina Ponzio
Milano 5 Novembre – Una fiaccolata per preservare Città Studi dalle spoliazioni, dalla scarsa lungimiranza degli amministratori e dalle decisioni che potrebbero trasformare un quartiere vivo e dinamico in un luogo anonimo e privo di attrattiva.
Per fare sentire la propria voce residenti, studenti, lavoratori, docenti e le tante realtà associative della zona hanno unito le forze creando l’Assemblea di Città Studi, organismo collettivo che riunisce i gruppi Che ne sarà di Città Studi, Salviamo Città Studi, Ilight, Progetto Lambrate e Rsu – UniMi, spalleggiati da altri movimenti che operano entro i confini del quartiere.
La fiaccolata avrà luogo martedì 7 novembre, a partire dalle 19.30. Si partirà da piazza Leonardo da Vinci percorrendo viale Romagna e le vie Pacini, Ampere, Pascoli, Pinturicchio e piazza Bernini, per raggiungere la sede del Municipio 3 in via Sansovino dove si svolgerà un’assemblea per la cittadinanza dal titolo eloquente: «Giù le mani da Città Studi». Durante la sfilata per le strade cittadine, agli abitanti è stato chiesto di compiere un gesto simbolico, esponendo un lumino sul davanzale della propria finestra. Un percorso di luci per sensibilizzare i govenanti ed evitare che su una zona dinamica di Milano calino le tenebre e scenda il silenzio.
A preoccupare il coordinamento dei gruppi è il trasferimento di buona parte delle Facoltà: se quella di Veterinaria approderà a Lodi entro l’autunno 2018, le altre facoltà scientifiche trasmigreranno dall’attuale sede della Statale a Rho, nell’area che nel 2015 ha ospitato l’Expo (si tratta di 250mila metri quadri di attività che, nel giro di 5 anni, dovrebbero abbandonare la zona). Per non parlare degli istituti Besta e Tumori, che dovrebbero spostarsi a Sesto San Giovanni per comporre la Città della Salute, maxi polo sanitario da 660 posti letto, 205mila metri quadri e 450 milioni di euro. L’ultima querelle (che ha goduto di una vasta eco mediatica) riguarda la nuova destinazione della piscina Ponzio. La maggioranza di sinistra del Municipio ha infatti respinto una mozione dei 5Stelle dove si chiedeva che nel centro non venisse costruita una nuova residenza universitaria, «preservando la più ampia fruizione pubblica sia dei manufatti che dell’area verde». In seguito alla bocciatura della proposta, il gruppo Lambrate Informa ha pubblicato sulla sua pagina Facebook i volti degli amministratori rei di avere votato contro: «Una gogna mediatica che ricorda le liste di proscrizione», secondo vari esponenti della sinistra milanese.
Nel quartiere il clima è teso, e la sfiducia negli amministratori è salita alle stelle. Già lo scorso 22 marzo, 200 persone hanno raggiunto Palazzo Marino, protestando a gran voce per il destino di Città Studi. Sulla vicenda interviene anche Fabrizio De Pasquale (Fi): «Mentre la Città della Salute è un progetto approvato e finanziato e lo spostamento di Besta e Tumori è deciso da tempo, il trasferimento delle facoltà scientifiche a Expo è una carta improvvisata per non lasciare un deserto nei terreni dell’Esposizione. Non sappiamo se ci sono i finanziamenti né in quanto tempo arriveranno. La sensazione è che per coprire il vuoto di Expo si creerà un buco nero pericolosissimo a Città Studi».
UN FUTURO A RHO-PERO A destra la facoltà di Fisica in via Celoria, a sinistra l’edificio che ospita Scienze in via Botticelli. Il quartiere si sta mobilitando contro il trasferimento dell’università Statale nell’area Expo.
Andrea E.Cappelli (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845