Arco della Pace: maxi rissa con botte e insulti ai poliziotti

Milano

Arrestati quattro ventenni italiani. Poliziotti contrastati dai clienti dei locali: in 200 frenano la cattura dei balordi

Milano 6 Novembre – I quattro arrestati sono tutti italiani, nullafacenti e pregiudicati, protagonisti dell’innesco di una rissa, intorno alle tre della notte tra venerdì e ieri, all’esterno di un bar di via Giovanni Gherardini, una corta strada a pochi passi dall’Arco della Pace, epicentro della cosidetta «movida» milanese. Una rissa originata da futili motivi, forse qualche parola di troppo, oppure probabilmente la quantità esagerata di alcol. Insomma dei balordi, violenti e perditempo, però diventati beniamini del popolo: alla fine sono stati (almeno) duecento gli altri giovani, usciti dai locali nelle vicinanze i quali senza esitazione si sono schierati dalla loro parte. Contro la polizia. Insulti («Figli di p…, siete solo delle m…, dovete crepare») ma anche minacce e botte. Due gli agenti rimasti feriti, con prognosi di pochi giorni: uno ha rimediato un calcio e la collega, che ha utilizzato lo spray al peperoncino per disperdere la folla, s’è poi ritrovata spintonata a terra e sotto la minaccia di un linciaggio. Non è stato facile, per il personale dell’Ufficio di prevenzione generale, gestire e risolvere il momento. Minuti tesi, pericolosi. Alcuni passanti avevano chiamato i soccorsi perché c’erano alcuni ragazzi che si stavano picchiando. In via Gherardini, in coincidenza del bar Marilù, al civico 2, sono arrivate le prime tre volanti. Cristallizzata la situazione, i poliziotti hanno fermato per appunto i quattro, considerati gli autori dell’attacco ad altri coetanei. Senonché, alla decisa opposizione e alla ribellione contro le manette, è seguita la «partecipazione» corale di chi, forse è meglio dire chiunque, si trovava nei dintorni.

I balordi hanno tra i 22 e i 29 anni (sei gli altri ragazzi denunciati). Agli investigatori che si occupano della zona di Baggio sono noti per le brutte frequentazioni. Non parliamo di personaggi di primo piano criminale, spiegano dalla Questura, ma quest’elemento, nella dinamica e nella gravità di quanto accaduto, qui interessa relativamente. Non pare che il litigio iniziale abbia connessioni di tipo malavitoso, non un regolamento di conti ma davvero una questione di cervelli annebbiati dalle bottiglie oltre che dalla facilità all’uso delle mani. Altre pattuglie sono state fatte confluire nel timore di un’ulteriore degenerazione. I balordi s’erano ritrovati dopo cena e avevano deciso di tirare l’alba nei locali. Nella zona dell’Arco della Pace, più di un bar e di un ristorante sono meta abituale di milanesi con precedenti, in alcuni casi trattati coi massimi onori di casa. Da re.

Andrea Galli (Corriere)

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