Con le nuove regole così muoiono le feste e i mercatini di via

Milano

Costi esorbitanti per l’obbligo di pagare i vigili. Annullati quelli di via Feltre, via Venini e via Teodosio 

Milano 7 Novembre –  QUALCHE festa di quartiere è già stata annullata e ora rischia di chiudere anche il “Sabato di Lambrate”, uno dei mercatini artigianali più in voga della città.

Perché le norme di sicurezza stabilite in seguito agli ultimi attentati terroristici e ai fatti di Torino (dove il panico scatenatosi in piazza durante la finale di Champions ha provocato un morto e 1.500 feriti) stanno facendo lievitare i costi che gravano sugli organizzatori. Rispetto a prima, una manifestazione di via oggi costa il doppio, se non il triplo. L’obbligo, infatti, di avere diversi vigili in loco e più auto, in sostituzione dei jersey, si è tradotto in un esborso che molti commercianti non riescono a sostenere. A saltare, recentemente, sono state le feste di via Feltre, periferia nord est della città, di via Venini in zona Centrale (quest’ultima per una questione di tempi e di approvazioni) e di via Teodosio, a Città Studi. Qui, alla vista delle decorazioni smontate all’ultimo momento, i residenti sono insorti sulla Social street del quartiere: delusi e amareggiati come Licia, Beatrice e Gianvittorio perché «ad ogni attentato si è ripetuto non ci faranno cambiare il nostro stile di vita… e invece sì!». Il consigliere di Municipio Marco Cagnolati (Forza Italia ) annuncia una mozione e l’assessore Massimo Scarinzi (Pd) dà l’allarme: «I costi lievitati per la polizia locale rischiano di far saltare la maggior parte delle manifestazioni di quartiere il prossimo anno. Bisogna trovare al più presto una soluzione».

Il primo mercatino a rischiare grosso, da qui alla fine dell’anno, è il “Sabato di Lambrate” che si svolge in via Conte Rosso. Gli organizzatori stanno confezionando una raccolta fondi per mettere in salvo almeno le prossime due edizioni, il 18 novembre e il 16 dicembre: servono duemila euro per pagare le spese straordinarie di sicurezza. «Con le nuove misure — spiega Andrea Brembati, fondatore dell’associazione culturale Carmilla che si è inventata il mercatino insieme con i residenti di Vivi Lambrate — i costi sono triplicati e i 624 euro di prima sono diventati 1.750». La situazione è sotto gli occhi di tutti i Municipi, a maggior ragione ora che si avvicina il Natale e che i bandi per assegnare la gestione dei mercatini si stanno chiudendo. C’è chi già sta pensando a diversi escamotage per ridurre i costi: la via maestra è quella di scegliere location che abbiano già barriere naturali (alberi o parcheggi) e che quindi richiedano un minor presidio. «Abbiamo individuato aree che non hanno problemi di sicurezza—racconta il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti — come zone pedonali e piazze chiuse».

Per Gabriel Meghnagi di Confcommercio «è giusto che le manifestazioni si svolgano in completa sicurezza. Ciò che può fare l’amministrazione, almeno fino a che ci saranno questi costi aggiuntivi, è di tagliare la Cosap». Sul fronte sicurezza, l’assessora Carmela Rozza si dice disponibile a incontrare gli organizzatori delle feste di via, come fatto di recente con l’Associazione Naviglio Grande. A una condizione, però: «Questi mercatini sono attività economiche e in quanto tali, prima di fare qualsiasi richiesta, devono presentare i bilanci. È una questione di trasparenza. Una volta visti i conti, poi, vediamo come si può intervenire».

Federica Venni (Repubblica)

VIA CONTE ROSSO Un’edizione del passato del “Sabato di Lambrate” che rischia di saltare per l’aumento dei costi determinato dalle norme antiterrorismo

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