Milano 9 Novembre – I controlli di “Estate sicura” nei luoghi di lavoro e contro il caporalato hanno portato frutti. Le 25 indagini avviate dai carabinieri del nucleo Tutela Lavoro hanno permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria 48 persone, delle quali 13 in stato di arresto, responsabili di aver sfruttato complessivamente 203 lavoratori. Su 25mila posizioni lavorative vagliate, 5.593 (il 22%) sono risultate ‘in nero’, ovvero totalmente sconosciute alla pubblica amministrazione, mentre altre 3.398 hanno presentato delle irregolarità; fuorilegge il 68% delle aziende controllate. Dodici milioni gli euro evasi. E’ quanto emerge dai numeri presentati dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti con il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e il comandante del comando carabinieri per la Tutela del Lavoro Nicodemo Macrì.
I numeri dell’operazione “Estate sicura”Il ricorso al lavoro nero (2.145 unità) e in generale al lavoro irregolare (1.508 unità) di immigrati rimane molto alto, attestandosi al 34% circa del totale dei lavoratori controllati. Nei controlli effettuati durante tutto il 2017 spiccano i 2.935 lavoratori in nero riscontrati dal gruppo dei Carabinieri tutela Lavoro di Napoli (che monitora l’area Sud). Sul fronte del caporalato le 25 indagini avviate durante la campagna “Estate Sicura” hanno permesso di denunciare all’Autorità Giudiziaria 48 persone, delle quali 13 in stato di arresto, responsabili di aver sfruttato complessivamente 203 lavoratori. Per quanto riguarda il bilancio su tutto l’anno, su 39 indagini svolte, 74 le denunce, 25 gli arresti e 396 lavoratori sfruttati. I vertici dell’Arma e il ministro Poletti hanno sottolineato comunque come la nuova normativa anti-caporalato abbia permesso di contrastare il fenomeno con più efficacia. Infine, durante “Estate Sicura” sono stati accertati 37 casi di truffa ai danni di Enti previdenziali e assistenziali, per un importo di 7.575.367 euro, e denunciate 260 persone.
La piaga del lavoro minorileIl lavoro minorile resta un tema complesso e un fenomeno poco controllato a livello nazionale. Nell’ambito della vigilanza ordinaria svolta, i militari hanno verificato la posizione lavorativa di 376 minori accertandone la posizione irregolare in 175 casi, ovvero nel 46,5% del totale dei lavoratori minori controllati. Comunque, nessun caso accertato èstato segnalato come child labour in quanto tutti riconducibili ad attività lavorative che non ostacolano di fatto l’istruzione e/o lo sviluppo (fisico psichico e sociale e morale) del minore, ma che gli consentono di contribuire all’economia casalinga, spesso anche di supporto alla stessa attività lavorativa della famiglia.
La sicurezza sui luoghi di lavoro e le morti biancheLa campagna “Estate sicura” ha rivolto particolare attenzione anche alla sicurezza nei luoghi di lavoro ed è emerso che delle 1.453 imprese controllate 1.072 – oltre il 73% – è risultato irregolare. “La sicurezza sui luoghi di lavoro continua ad essere un aspetto dolente del mondo del lavoro”, ha osservato il generale Del Sette. Nel 2017 le morti sul lavoro sono salite del 5,2%, 591 in sette mesi, quasi tre al giorno.
(Tg.com)
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