Da brava ragazza a Jihadista in quattro anni. Tutti i problemi irrisolti dello ius soli

Milano

Milano 14 Novembre – Se nasci in Italia, se studi in Italia, se hai amici Italiani sei Italiano. Boh, forse. Di sicuro Fatma non avrebbe potuto invocarlo, lo Ius Soli. Però incarna alla perfezione il perché lo ius culturae, la versione ipocrita alle vongole dello Ius Soli, sia intrinsecamente pericoloso. Dice Repubblica:

Una 22 enne egiziana è stata espulsa da Milano perchè considerata radicalizzata e in contatto con i terroristi dello Stato Islamico. Di più, secondo la questura di Milano aveva in animo di compiere un attentato in Italia. La ragazza si chiama Fatma Ashraf Shawky Fahmy, è nata il 3 giugno del 1995 a Giza, in Egitto, ed è stata espulsa su decisione del ministero dell’Interno.

La 22enne abita nel quartiere Gratosoglio, insieme con i genitori e i tre fratelli minori. Secondo la Digos, la ragazza aveva intrapreso da alcuni mesi un percorso di decisa radicalizzazione. Si era avvicinata all’estremismo negli ultimi quattro anni ed era in contatto con un membro dell’Isis, non meglio identificato, che risponde al nome di Abdallah Hasanyan Al-Najjar, al quale aveva chiesto di organizzare per lei un viaggio nelle terre di conflitto attraverso la Turchia.

Ricapitoliamo. In Egitto era una persona che vestiva all’Occidentale, emancipata. Poi arriva qua, comincia col Niqab e finisce a sognare di andare a morire nell’inferno di Mosul. Questo è un caso, per carità. Ma sono decine gli espulsi. Arriveranno senza grosse possibilità a centinaia nei prossimi anni. E succederà perché qua, checché se ne dica, è in gioco un fenomeno di shock culturale che colpisce prime e seconde generazioni indiscriminatamente. Ad Arzergrande, provincia di Padova, Miriam (lei sì in pieno ius culturae) è partita per andare a morire in Siria. Combattendo per lo Stato Islamico. Rigettando il nostro paese e la nostra cultura. A dimostrazione che la cultura, prima di essere certi che sia stata introiettata, non basta un solo ciclo di scuola. Non bastano nemmeno 18 anni. Ci vuole ben di più. Ci vuole consapevolezza, scelta e controlli. Controlli che su un ragazzino di sei anni non servono a nulla, ma che sui ventenni sono decisamente più significativi. E che consentono di evitare che le Fatma e le Miriam possano diventare mine nel terreno.

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