Due stabili occupati dai centri sociali. I cittadini: aspettavamo il restyling

Milano

Milano 25 Novembre – DUE FABBRICATI dismessi sono stati occupati giovedì pomeriggio da gruppi di antagonisti, uno in centro città e il secondo al quartiere Barona. Prima scena in viale Papiniano, dove è stata presa di mira la sede di un ex concessionario d’auto al civico 51. «Abbiamo occupato uno spazio abbandonato da anni aprendo un nuova breccia nella città vetrina», la rivendicazione del collettivo “La Crepa” apparsa su Facebook poco dopo le 17. Un’azione che non è passata inosservata ai cittadini del comitato Sant’Agostino: «Ragazzi dentro, striscioni appesi e caos in strada. Non c’è mai un momento di pace per il quartiere. Ora l’occupazione si aggiunge a tutto il resto», sottolineano gli abitanti, che mentre aspettano il restyling  di piazza Sant’Agostino annunciato nei giorni scorsi continuano a puntare il dito sui problemi irrisolti. «L’edificio preso di mira dagli antagonisti era prima «la roccaforte» di alcuni rom che poi si sono spostati sul lato di un edificio di mattoni rossi in direzione piazzale Cantore». Adesso è “il regno” de La Crepa, «un peccato perché era partita la fase di demolizione per poi ridare vita a quel luogo. Chiediamo a chi di dovere di intervenire e di far rispettare la legge», conclude il comitato. A chiedere lo sgombero c’è anche Federico Benassati, consigliere del Municipio 1 di Forza Italia. Intanto gli occupanti hanno organizzato un’assemblea, srotolato striscioni con slogan come “Blocca, picchetta e sabota” e annunciato tre giorni di iniziative.

AZIONI CHE sono state monitorate dalla Digos, presente anche in viale Faenza 12/7, teatro della seconda occupazione avvenuta in contemporanea ad opera del Comitato autonomo abitanti Barona. Espugnata in questo caso la porzione di una ex azienda: «Fateci spazio«, lo striscione appeso al balcone con tanto di sventolamento di bandiere «Basta sfratti« a corredo. Anche in questo caso la rivendicazione è apparsa su Facebook. L’intenzione? «Creare una mensa popolare, un doposcuola, una ciclofficina, laboratori creativi, un mercatino di scambio e una scuola popolare«. Abusivamente. «Speriamo si intervenga in tempi rapidi — il commento di Santo Minniti, presidente del Municipio 6, di centrosinistra —. Le occupazioni non sono da tollerare».

Marianna Vazzana (Il Giorno)

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