Le case popolari cadono a pezzi, il PD “Abbelliamole con le piante”

Milano

L’ultima follia di Maran e Boeri: il “Bosco verticale popolare”

Milano 27 novembre – Che la gauche caviar, universo composito abitato da archistar, intellettuali dell’alta borghesia e dalle classi dirigenti del centrosinistra milanese viva in una bolla dorata non è una novità, per cui non stupisce il loro entusiasmo nei confronti dell’idea – emersa durante l’incontro pubblico di sabato incentrato sulle proposte del Bilancio Partecipativo – di creare un Bosco verticale popolare», trasformando come per incanto le fatiscenti case popolari in un grattacielo ricco di piante rigogliose, a immagine e somiglianza di quelli progettati da Stefano Boeri nel quartiere Isola. Il progetto prevede di ricoprire di verde le facciate delle case Erp, migliorando l’aspetto estetico dei palazzi a beneficio dell’ambiente.

Difatti, a pochi giorni dal termine della fase di raccolta, i proponenti che hanno caricato le loro idee sul sito www.bilanciopartecipativomilano.it hanno presentato sabato l’ultimo appello per convincere cittadini e city user a supportarli. L’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran (con intento scherzoso, crediamo e ci auguriamo) ha rilanciato la proposta – pensata per il Municipio 6 – sul suo profilo Twitter: “Oggi è il compleanno di Stefano Boeri e al bilancio partecipato ci propongono questa cosa qui”. Non si fa attendere la replica virtuale del festeggiato Boeri, che senza esitazioni scrive “Si può fare!”. Ora è chiaro a chiunque abbia messo un piede fuori da Brera che si sta parlando di una boutade. La realtà mostra strutture fatiscenti, abusivismo, degrado e sporcizia. Niente a che spartire con le residenze ultramoderne. Per Gianluca Comazzi (Fi) «gli esponenti del centrosinistra non hanno mai fatto un giro nelle periferie e non conoscono i problemi delle case popolari: abusivismo, manutenzione carente e mancanza di sicurezza. Prima di pensare al Bosco Verticale dovrebbero bonificare i quartieri meno centrali dalla delinquenza».

AEC  (Libero)

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