Milano 27 Novembre – Forse Fazio in difficoltà per i bassi ascolti, ieri sera potrebbe aver superato la crisi, nella mezz’ora di intervista a Silvio Berlusconi…chissà. Ma Silvio Berlusconi è tornato energicamente positivo e simpatico come negli anni migliori della sua vita politica.
Ha mixato sapientemente l’infanzia disagiata per la guerra, l’amore per il padre, la battuta tranchant, la sicurezza delle proprie intenzioni. Con la determinazione di chi sa proporre quel sogno che è costruzione pragmatica di un programma liberale, partendo dalla realtà delle categorie civili, con la sensibilità per i giovani e i più bisognosi. E alla domanda “Passato o futuro?”, risponde con fermezza “Io sono il Presente”. Ed è tutto qui il miracolo di una rinascita che nessuno prevedeva, ma che stava “nelle cose”, nel carisma di un leader senza tempo, nel riconoscimento della sua lealtà come avversario, nella capacità di intuire la storia dell’attualità con il fiuto di un politico raffinato e scaltro. Lui che non ama il teatrino della politica, ha però imparato i tempi e i modi, con quell’urgenza di spiegare un progetto che l’italiano medio sente suo, corrispondente alle proprie esigenze. E il fil rouge che lo unisce alla sua gente si ripropone con l’empatia del 94.
Fazio non sa metterlo in difficoltà: le domande insidiose scivolano e si perdono nel sorriso di un Berlusconi pronto e, per una volta, non prolisso. Anzi, domina la scena, diventa protagonista, si autoinvita per un’intervista futura. Berlusconi sa di essere in sella ad un cavallo che può vincere. La corsa è lunga, ma la cavalcata l’ha ringiovanito di quarant’anni.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano