Il colpevole, stavolta, è un Italiano. Lo mettiamo subito in risalto, così nessuno potrà accusarci di razzismo. Sì, è un culturista di 29 anni il colpevole di una scena splatter che ha deciso, ieri mattina, che via Lepetit avesse bisogno di un tocco di rosso carminio per risaltare. Probabilmente il suo senso artistico, elicitato dal Natale incombente, si è scatenato all’improvviso. E di certo, ci sentiamo di dirlo chiaramente, non c’entreranno nulla gli steroidi che possono, scientificamente, indurre questi stati di furia incontrollabile, ma che di cui sicuramente il nostro non faceva uso. Siamo, infatti, sicurissimi che la massa muscolare esibita nelle foto sia naturale e frutto di sola dieta e sport. Così come possiamo essere certi che si sia trattato solo di un incidente di percorso. Mica di un prevedibile esito di quello che succede in talune palestre dove si innescano allegramente delle bombe mandate poi a passeggiare tranquillamente in mezzo alla strada, in attesa di una lite qualsiasi per poter felicemente detonare.
Così, quando il nostro atleta ha cominciato a battibeccare per il parcheggio con un tassista cinquantenne, ha deciso unilateralmente di invocare un’ordalia, o giudizio Divino, lasciando scegliere ad un duello chi avesse diritto di sostare. Ovviamente il tassista, credendo ingenuamente di vivere in uno stato di diritto, non era a conoscenza delle regole (vince il primo che mutila l’avversario) ed è stato così travolto dalla furia primordiale e vagamente Medievale del culturista. Il quale, dopo avergli distrutto il naso, con la bava alla bocca ed il cervello liquefatto, gli ha staccato di netto con un morso il padiglione auricolare. Andandosene poi vincitore. Ma siccome certa gente, oltre a non saper perdere, non sa manco vincere, ha trascinato con la macchina il povero malcapitato che, rialzatosi, voleva provare a fermarlo. Cinquanta metri dopo il poveretto è stato lasciato, mezzo morto in strada.
Questo atto di eroismo ha consentito, comunque, di mettere l’energumeno in gabbia e di farlo processare per lesioni gravi. Il perché della non contestazione del tentato omicidio vista l’efferatezza ed il trascinamento lo sa solo la Bocassini, ma noi ci fidiamo ciecamente. Nella speranza che, per una volta almeno, non sia concesso il minimo della pena con una valanga di attenuanti. Ed il giudice regali alla città un Natale sereno e senza bombe a piede libero per strada.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,