Una piccola sala di 75 posti che si aprirà a fine gennaio, nata dall’ostinata volontà di nove amici cinefili
Milano 4 Dicembre – Ci sono il clubino e il teatrino, il Cinemino ancora no: è nato ufficialmente sabato, con presentazione e brindisi al Municipio 4, agli amici, magari all’assessore alla cultura. È in via Seneca 6, quartiere Porta Romana, a due passi dal teatro Parenti con cui si spera di collaborare. Milano così riaccende qualcuno dei troppi schermi spenti in questi anni e dopo Anteo e Citylife, ecco una piccola sala di 75 posti che si aprirà a fine gennaio, nata dall’ostinata volontà di nove amici cinefili, otto a tempo pieno operatori culturali e un bancario in love story col cinema da sempre. C’è forte impronta milanese, anche nei cocktail dai sapori antichi ma forte tendenza internazionale nella scelta di film da festival oscurati dalle leggi di mercato dei multiplex. Il Cinemino rappresenta una sfida bellissima in cui i direttori ex aequo impegnano tutta l’energia fisica e mentale: non solo i lavori di ristrutturazione ma anche il senso di un sogno che si avvera, dicono all’unisono. Porta Romana è zona popolosa, strofa di canti popolari, né troppo centrale né in periferia, ma con poco cinema. «Da anni cercavamo di trovare un luogo di aggregazione culturale ma anche sociale, anche col bar, per vedere film diversi come fanno già il Beltrade, il Palestrina, il Mexico. Noi amici ci siamo trovati come nella catena di San Vincenzo e finalmente abbiamo visto in via Seneca questo ex studio di design che si adatta alle esigenze: insonorizzata la sala sotterranea, sopra il bar che non sarà fighetto, poltrone pieghevoli rosse da un cinema che ha chiuso: dobbiamo ancora prendere proiettore e schermo».
Parlano con contagioso entusiasmo Agata, Sara, Davide, Alberto, Guido, Luisa, Graziano, Paola, Raoul, età media 35 anni, molte lauree nel cassetto, esperienze di manager anche a Sky e Mediaset: «Ci saranno tavolini in stile Overlook hotel, come “Shining”; poiché per i lavori ci vorranno non meno di 150.000-200.000 euro, la buona tecnologia costa, abbiamo indetto un crowdfunding per 50 mila euro, poi continuiamo noi». Cosa volete proiettare? «Tutto: cinema giovane italiano che fatica a trovare uscite con un occhio speciale a Milano, molti corti, documentari, classici, inediti, videoclip, animazione, serate a tema, maratone, incontri con autori, vecchi film restaurati e programmi per ragazzi, variando orari e prezzi e target».
Di base la tessera, poi il biglietto: sarà un’associazione culturale che gestisce il locale, alcuni sono anche nella società del Bar del Cinemino «che non avrà uso cucina ma offre aperitivi e tavola fredda». Non sarà un lavoro radical chic, ma a tempo pieno per tutti perché si vorrebbe aprire presto e chiudere tardi, offrendo a un quartiere che fu ricco di schermi (Ideal, Maestoso, Lux) un’occasione di recupero di identità. Il crowdfunding sarà online dal 27 dicembre al 31 gennaio, piattaforma Starteed collegarsi a ilcinemino.starteed.com e parte da 15 euro fino a 30 mila, andando dal grazie ciao alla poltrona intestata, affitti sala, biglietti, drink, nome in ditta e reverenze. Per chi ha un salvadanaio da bucare questa è un’ottima occasione.
Maurizio Porro (Il Corriere)
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