Milano 13 Dicembre – Ennesima iniziativa di Majorino a favore dei migranti pagata dai contribuenti milanesi.
Mentre il Parlamento stanzia 500.000 euro per spostare un barcone di migranti a Milano e farne un monumento all’immigrazione, l’Assessore ai servizi sociali Majorino lancia “Bella Milano”. Un servizio di pulizia aggiuntiva all’Amsa svolto da 2 squadre con 4 disoccupati italiani e 4 migranti in attesa di asilo. Gli italiani avranno la cosiddetta borsa lavoro, i migranti un rimborso pasti e spese di trasporti. Il tutto sarà coordinato dalla immancabile Cooperativa sociale che per questo verrà pagata.
Dunque per far lavorare lo 0,1 % dei migranti ospitati ogni notte a Milano si spenderanno soldi pubblici per un servizio doppione di Amsa per cui già paghiamo la bellezza di 300 milioni di tassa rifiuti ad Amsa. Con persone non formate e con un po’ di personale della cooperativa a controllarli.
Faccio presente che dal punto di vista delle priorità sociali ci sarebbero ben altri problemi verso cui indirizzare i fondi: non ci sono rimborsi per trasportare gli anziani non autosufficienti e i disabili negli ospedali e ambulatori, mancano sussidi per famiglie in difficoltà, mancano insegnanti di sostegno, per i mariti separati non ci sono fondi né alloggi, molti anziani sono affidati al volontariato …..
Ma è inutile. Per Majorino la Bella Milano è solo quella che aiuta i migranti dandogli un lavoro (inutile) e non istruendoli con la nostra lingua e i nostri valori costituzionali.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.