Scuole, trasporti e sport inaccessibili ai disabili. Oggi solo un istituto su tre non ha barriere architettoniche.

Milano

Ascensori solo nel 50 % delle stazioni del metrò. Promossi teatri, anagrafe e mercati. Finiti i fondi destinati agli interpreti per non udenti

Milano 16 Dicembre – «Abbiamo fatto qualcosa ma siamo ben lontani dal poter dire che Milano è una città accessibile». Beppe Sala conferma l’evidenza. Si parla di barriere architettoniche e la mappa sullo stato dell’arte è piena di bollini rossi, i casi più gravi riguardano scuole, trasporti e impianti sportivi. «Avendo fatto una mappatura – ha premesso il sindaco ieri all’incontro con le associazioni dei disabili al teatro Studio Melato – in tempi non lunghissimi potremo avere buoni risultati». E annuncia che per 11 2018 il Comune attiverà 44 progetti per un totale di 15 milioni di euro, il doppio rispetto a quelli investiti quest’anno.

Partendo dai dati positivi, a ricevere il bollino verde oggi sono teatri (100%), uffici dell’anagrafe (100%), autobus (100%), mercati e centri aggregativi  (76%), biblioteche (70%), parchi (62%), musei (60% a norma e le criticità riguardano soprattutto le sale minori), pagella buona o sufficiente per gli impianti sportivi gestiti direttamente da Milano- Sport e sono totalmente accessibili la nuova metropolitana M5 e la M3. Bollino giallo per le linee 1 e 2 (accessibilità minima per il 57,5% delle stazioni) e i tram  (appena il 42,1% dei mezzi è a  misura di disabili). Bollino rosso agli impianti sportivi del Comune gestiti da concessionari privati, a norma solo il 23% («gli accordi risalgono al passato, nelle nuove convenzioni a bando stiamo fissando dei parametri stringenti» assicura l’assessore allo Sport Roberta Guaineri che sull’abbattimento delle barriere ha investito quest’anno 900mila euro), edilizia residenziale (il dato è in fase di revisione) e scuole (33%). E quest’ultimo è forse il dato più desolante, solo una scuola su tre risulta pienamente accessibile. Entrando nel dettaglio, tra gli asili nido e dell’infanzia superano il test il 35 per cento mentre a *** verso Monza), il 29,8% allevia alla carenza con i servoscale ma il 27,3% sono inaccessibili. Molto carenti anche i percorsi tattili. E «il grosso scoglio – ammette Granelli – sono i gradini dei 235 tram, stiamo acquistando uno stock di 50 nuovi mezzi a pianale ribassato. E nel 2018 lavoreremo per abbattere le barriere alle fermate della linea 2, 16 e 27». L’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti precisa che i 15 milioni saranno spalmati su 44 progetti già inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche. E il collega al Welfare Pierfrancesco Majorino tiene ad aggiungere i «32 milioni nel bilancio 2016» dedicati all’assistenza disabili. Anche se critiche dal palco sono anivate dalla portavoce dell’ente nazionale sordi: «Da aprile sono finiti i fondi per gli interpreti e vorremmo sapere come sono stati spesi, c’è stata un’assemblea con i dirigenti del Comune un anno fa e poi non abbiamo mai più sentito nessuno, noi disabili uditivi ci sentiamo esclusi, dimenticati, non lasciateci fuori anche nel 2018».

Chiara Campo (Il Giornale)

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