Dopo aver realizzato che contro i vivi non c’è partita, i compagni hanno deciso di impegnarsi anima e corpo contro i cadaveri. Ieri è andata, così, in scena una giornata folle in cui un volo con le ossa dell’ultimo vero Re d’Italia, con buona pace del mite Re di Maggio, a tenere la scena. Rientrate da Alessandria d’Egitto e subito tumulate in un oscuro santuario di famiglia, la cosa ha generato una tempesta. Cui, va detto hanno contribuito parte dei Savoia viventi che hanno perso una splendida occasione per stare zitti, chiedendo, a volo ancora in corso, di tumulare i resti mortali di Vittorio Emanuele Terzo nel Pantheon, a fianco dei Grandi d’Italia. Questi i fatti. Le reazioni però sono la parte spettacolare della giornata. Innanzitutto una precisazione: Emanuele Filiberto può essere o meno simpatico (e no, non credo lo sia). Suo padre può avere, o non avere, ucciso un uomo. Ma io credo che debba essere riconosciuto il diritto ai Savoia di chiedere per i propri cari, la tumulazione dove più ritengono opportuno. Salvo poi, delicatamente, rispondergli No. Ma indignarsi per una semplice richiesta pare vagamente eccessivo. Anche se tutto, nel timing e nei contenuto, era studiato esattamente per ottenere questa reazione. Ma a maggior ragione, mi si consenta, andavano certosinamente ignorati.
Ma no. Liberi ed Uguali, per voce di tale Marcon, ha dovuto polemizzare. Troppo forte la tentazione. Perché un volo di Stato? Eh, perché? Non sia mai che le polemiche stupide diventino patrimonio esclusivo dei Cinque Stelle, una fetta è per tradizione della sinistra sinistra, quella come il cioccolato: talmente pura da essere amara, praticamente immangiabile e di fondo più nera dei suoi presunti nemici. Il volo di Stato, caro Marcon, è dovuto al rientro delle spoglie mortali di un capo di Stato. Fa parte del protocollo. Ovviamente il cuore della polemica è il rapporto tra Vittorio Emanuele e Mussolini. Con il solito peana, letto su Repubblica, sulla paura del ritorno della Destra e dei suoi simboli.
Quanto si possa essere in malafede per credere che il Re che arrestò Mussolini e lo sostituì con Badoglio possa essere un simbolo per i Naziskin mi è ignoto. Però si è scritto addirittura questo. Opportunamente dimenticando che nella Resistenza vi furono anche Partigiani Monarchici. Mannò, le polemiche di bassa macelleria del Partito d’Azione continuano a trovare mercato, tanto la storia in questo paese di vende tanto, o poco, al kilo. Per cui avanti, indigniamoci perché sono tornate in Italia le spoglie del Re. Che intanto si tira sera, ed un altro giorno se n’è andato.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,