Milan-Inter 1-0
Milano 28 Dicembre 2017 – 120′ minuti per scacciare le maledizioni. Tanti ne sono serviti al Milan per festeggiare il primo big match vinto in stagione. Per la prima volta nella storia il derby di Milano termina dopo i tempi supplementari, a vincerlo è il Milan ed è Patrick Cutrone l’eroe della serata.
L’Inter veniva da due sconfitte consecutive in campionato, il Milan da un periodo di crisi lungo ormai dei mesi. L’Inter è apparsa in calo dopo i primi 45′ minuti, il Milan ha messo in campo più voglia di vincere, un derby abbastanza equilibrato, non molta la qualità vista ma parecchio battagliero ed è su questo aspetto che il Milan ha vinto.
I nerazzurri si sono mangiati un gol clamoroso con Joao Mario e i rossoneri anche con Bonaventura. Occasioni più o meno pari ma più Milan che Inter e alla fine il Diavolo è stato premiato.
Come nelle più belle delle favole, segna il giocatore che con la maglia rossonera ci è nato e cresciuto, fino a prendersi la scena in prima squadra e l’affetto di un popolo alla disperata ricerca di un beniamino. Chi lo conosce dice che fin da bambino vive per segnare e per vincere, che il derby lo ha sempre fatto stare male, che tiene al derby più di ogni altra partita e questo è ciò di cui ha bisogno questo Milan, lo spirito di appartenenza di ragazzi come lui. Cutrone sparisce dal radar di Skriniar dettando il passaggio dietro le spalle dello slovacco, arriva l’assist di Suso e con un tocco di prima trafigge Handanovic per il gol che vale più della vittoria del derby e più della semifinale, può essere la scintilla per provare a ripartire e risollevare la stagione rossonera.
Guai però a parlare di crisi finita, di svolta, di ripresa. Vade retro. Questo è un mattoncino, c’è da costruire il muro. Nel frattempo però, è giusto per il Milan festeggiare, perché questo è un derby e il derby non è mai solo una partita.
Racconto e analisi tattica.
Soliti schieramenti, Milan col 4-3-3, Inter col 4-2-3-1. Gattuso aveva detto che la chiave per subire il meno possibile era bloccare Perisic e Candreva, ci riesce. I due esterni alti nerazzurri sono sottotono rispetto a qualche settimana fa e su di loro fanno ottima guardia Abate sul croato e Rodriguez sull’azzurro, assistiti dai raddoppi di Bonucci e Romagnoli. Nel secondo tempo l’Inter spazientita dal non riuscire a macinare sulle fasce, lancia spesso lungo su Icardi che però stretto tra Bonucci e Romagnoli, impeccabili sulle chiusure, non riesce praticamente mai a trovare la palla.
Quando il Milan è in possesso, l’Inter porta un pressing aggressivo e il Milan fatica all’inizio a trovare le trame giuste per arrivare dalle parti di Handanovic, i rossoneri invece lasciano più spazio ai centrali interisti facendo più densità a metà campo per concedere meno spazi, poi Gattuso capisce che è il caso di pressare più alti e l’Inter trova difficoltà a ripartire palla al piede.
Kessiè è un continuo strappare e mettere in difficoltà il sistema difensivo nerazzurro che infatti non riesce mai a raddoppiare su Suso per la presenza costante dell’ivoriano in avanti. Questo permette allo spagnolo di andare spesso al cross con entrambi i piedi e di tentare la conclusione.
Gagliardini sembra spadroneggiare nel primo tempo, poi alla lunga viene fuori Biglia e il baricentro del Milan si alza abbassando quello nerazzurro.
Nel primo tempo la gara è molto tattica ma qualche occasione si vede. Un gol giustamente annullato all’Inter col VAR per fuorigioco e due parate di Handanovic su colpo di testa di Bonaventura e sul destro di Suso.
Nella ripresa c’è meno intensità, ma le squadre lottano. Joao Mario tutto solo sbaglia un gol incredibile sparando su Antonio Donnarumma da pochi passi, gli rende il favore Bonaventura, mandando alto di testa a porta vuota un pallone respinto male da Handanovic. Suso colpisce la traversa con un mancino deviato, Perisic in area esplode un sinistro da dimenticare, Suso col destro manda sull’esterno della rete, Perisic impegna Donnarumma che chiude in due tempi. Bonaventura prima, Kessie e Suso poi, non trovano la porta da buona posizione e finiscono i tempi regolamentari.
Il Milan sembra averne più dell’Inter. Sarà così.
Nel Milan erano entrati Calabria, Calhanoglu e Cutrone, nell’Inter Borja Valero, Brozovic e Eder. Sono i cambi del Milan ad incidere di più.
Il Diavolo mette l’Inter alle corde con una serie di angoli, poi Cutrone scappa alle spalle di Skriniar per ricevere l’assist in verticale preciso di Suso, Ranocchia può solo guardare l’attaccante del Milan che con una zampata di prima batte Handanovic. Finisce il primo tempo supplementare.
Negli ultimi 15′ minuti disponibili l’Inter prova l’arrembaggio con dei ripetuti cross che non portano a nulla, il Milan prova a pungere in contropiede ma preferisce giustamente tenere il pallone e far scorrere il tempo. Fischio finale di questo derby infinito ed esultanza rossonera.
Era l’ultima spiaggia per il Milan, anche la proprietà si era mossa.
Yonghong Li è venuto a Milano, il presidente si è presentato in città alla vigilia di questo derby.
Chi conosce i cinesi negli affari, dice che se il presidente si muove allora sono problemi per tutti. Li invece arriva a Milanello con una lettera per tutti i dipendenti, staff e giocatori del Milan, una lettera in cui chiama l’ambiente Milan a stringersi per uscire insieme da questo momento di crisi. Accontentato. Almeno per questo derby.
Il Milan vince e mette in campo quell’orgoglio e quel veleno, come lo chiama Gattuso, che erano mancati spesso in questa stagione. Passano in secondo piano anche le critiche al mercato, infatti persino Calhanoglu è sembrato un altro rispetto agli ultimi mesi. L’allenatore rossonero chiede a Yonghong Li di non tornare più in Cina. Questo è impossibile, lo sa anche Gattuso, ma il presidente sembra un buon talismano, infatti con lui allo stadio il Milan non ha mai perso, un pareggio e due vittorie. Probabilmente non resterà a Milano ma se questo è l’effetto che porta, i tifosi del Milan si augurano di vederlo spesso.
Dopo le sconfitte contro Verona e Atalanta, che avevano reso un po’ amaro questo Natale, avevamo chiesto di salvare almeno il capodanno. Il Milan lo ha fatto, il regalo migliore era la vittoria nel derby e il Milan l’ha centrata rendendo più leggero questo fine 2017, ora bisogna cercare di non sciupare tutto contro la Fiorentina il 30 Dicembre.
Come abbiamo già detto, guai a parlare di ripresa o di svolta, troppe volte questo Milan ci è già cascato quest’anno, le stesse parole le ha usate anche Gattuso a fine partita, poi ha mescolato tutto con della severa umiltà, dichiarando di essere il più scarso allenatore della serie A e di avere tutto da imparare dai suoi colleghi. Non sei il più scarso Rino, sei solo il più giovane e come hai dimostrato in carriera sul campo sai imparare in fretta, si spera che tu possa farlo anche in panchina.
Nel frattempo c’è da preparare la sfida contro la Fiorentina, sarà molto complicata dopo questi dispendiosi 120′ minuti, ma col derby in tasca, niente è impossibile ed è tutto più bello.
Andrea Mutti
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