Dalla giunta una pioggia di fondi al Terzomondo, così se ne vanno i soldi dei milanesi

Milano

Nell’ultima giunta dell’anno finanziati progetti in Ecuador, Honduras, Senegal e Mozambico. ll centrodestra: «Milanesi dimenticati»

Milano 3 Gennaio -Se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2018 sta già subendo le decisioni (amministrativo-economiche) dell’anno scorso. Capodanno che vai, esborsi che trovi. Nel senso: negli ultimi giorni di dicembre la giunta di Milano ha approvato una serie di delibere a sostegno di iniziative e progetti alla bisogna. E mica tutte all’ombra della Madonnina. Anzi. Le decisioni in questione si trovano on-line, direttamente scaricabili dal sito di Palazzo Marino. E proprio II, tra una sfilza di «il presente provvedimento non comporta oneri di spesa» ed è «concesso il patrocinio», spulcia che spulcia, compaiano le solite, note, sorprese. All’Anpi, l’associazione dei partigiani d’Italia, il Comune ha concesso un contributo di 6mila euro «a sostegno dell’attività annuale 2017»; altri 2.961 euro sono andati alla fondazione Acra per la realizzazione del piano “Sviluppo di policy per un sistema alimentare di qualità nelle scuole di Tegucigalpa, in Honduras”; un importo simile (2.500 euro sull’unghia, a essere precisi) è balzato da piazza Scala direttamente nelle casse dell’associazione Para Todos che si occupa di «gestire l’agricoltura». Ma non in Brianza, se vi fosse venuto il dubbio: in Ecuador.

E niente. Ci sono i conti che faticano a quadrare, le fatture delle nuove linee del metrò che s’ingrossano al punto che si paventa pure un aumento del biglietto (per le tasche dei milanesi, ovvio), eppure i soldi da mettere in qualche mano tesa verso i Paesi svantaggiati si trovano senza fatica. In Sengal arriveranno addirittura 24mila euro, a tanto ammonta il contributo bollato e diretto alla Ohm, l’Organizzazione internazionale perle migrazioni che fa da capolista all’Ufficio di supporto dei senegalesi all’estero. In Mozambico il Comune di Milano parteciperà al progetto “Particidade, pianificazione partecipata dei servizi per città e comunità” dello Stato africano: almeno quella, sappiate, è gratis.

Chiariamoci: tutte queste decisioni non riguardano cifre da capogiro (specie per un bilancio complessivo come quello di Palazzo Marino) e si assestano su nobili intenti. Nessuno lo contesta. Resta il fatto che dal Centro America all’hinterland della Madonnina qualche chilometro ci passi. «Quando ci sono da finanziare progetti per gli altri questa amministrazione è in prima linea, peccato che poi i problemi dei milanesi siano costantemente ignorati: a loro il Comune garantisce solo nuove tasse e taglia sui servizi e sull’assistenza», sbotta la consigliera comunale di Forza Italia Silvia Sardone: «Ma il sindaco si rende conto che in questa città ci sono italiani senza un lavoro, che ancora subiscono la crisi economica e chiedono magari appena un posto dove stare? La priorità non dovrebbero essere loro?».

Parole a cui fanno eco quelle del collega di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato: «Sarà il periodo», scherza l’ex vicesindaco, «a Natale siamo tutti più propensi a fare dei piccoli regali, no? Però il punto è che non si risolvono i problemi dell’Honduras con 3mila euro. A parte la cifra che di per sé è ridicola perché non sistema un bel niente, la vera domanda da porsi è un’altra. Non era meglio mettere quei fondi ai disposizione dei clochard che vivono a Milano? Se il Comune avesse stanziato per loro un contributo, mettiamo, di 500 euro a testa, forse anche i più disagiati avrebbero potuto passare un Capodanno migliore e non al freddo. Invece no, il centrosinistra pensa a chi sta lontano da noi con l’unico risultato che butta i soldi dei milanesi e li spreca senza motivo». Ci vuole pazienza: l’anno è nuovo, ma il portafoglio è vecchio. E dire che chi ben comincia…

Claudia Osmetti (Libero)

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