Droga, prostituzione, trasporti, la mafia cinese a Milano: due arresti

Cronaca

Milano 19 Gennaio – Una vera e propria posizione di monopolio in tutta Italia e in mezza Europa per il trasporto delle merci prodotte nelle varie Chinatown. Affari con la droga e la prostituzione in tutte le più grandi città del Belpaese. E una ramificazione capillare, proprio come le storiche organizzazioni criminali italiane, che aveva permesso loro di arrivare in ogni angolo della Nazione. Tanto che l’accusa che viene mossa loro nelle ordinanze di custodia cautelare è quella prevista dall’articolo 416 bis del codice penale, l’associazione a delinquere di tipo mafioso.

Giovedì mattina, uomini dello Sco e agenti della Squadra Mobile di Prato, Roma, Firenze, Milano, Padova e Pisa hanno arrestato trentatré persone– altre ventuno sono indagate a piede libero -, tutte ritenute parte di un’associazione mafiosa cinese.

A capo del clan ci sarebbe stato Zhang Naizhong: un cinquantasettenne residente a Roma e finito in manette. Zhang, “famoso” come l’uomo nero, cambiava auto per ogni spostamento – i poliziotti lo hanno seguito mercoledì mentre visitava decine di aziende cinesi a Prato – ed era costantemente seguito da numerose guardie del corpo.

Lui e i suoi uomini, stando alle accuse degli investigatori, con aggressioni, minacce e intimidazioni – in pieno stile mafioso – sarebbero riusciti a conquistare il monopolio del trasporto verso l’Italia e verso l’Europa di tutto ciò che viene prodotto nelle fabbriche delle Chinatown italiane. Ma non solo. Perché il gruppo avrebbe gestito anche giri di spaccio e prostituzione, oltre che alcune bische clandestine nella Capitale e nella stessa Prato.

Proprio da Prato, due anni fa, era nata l’operazione, che ha preso il nome di “2China truck”. I poliziotti avevano controllato un’azienda nell’area industriale che adesso, dopo le indagini, si è rivelata essere il cuore degli affari del clan.

Nella città toscana sono state arrestate sedici persone, otto sono invece finite in manette a Roma e quattro uomini del gruppo erano già in cella. Due persone sono poi state fermate a Padova e altre due sotto la Madonnina.

Durante l’indagine, gli agenti hanno anche sequestrato otto società, otto macchine, due immobile e una sessantina di conti correnti. Il valore del “tesoro” finito nelle mani degli agenti è di diversi milioni di euro. (MilanoToday)

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