Milano 28 Gennaio – La minaccia terroristica. “Lo stato della minaccia terroristica jihadista rimane assai elevato nel nostro Paese”. Lo ha detto il Procuratore generale di Milano Roberto Alfonso leggendo il suo intervento all’inaugurazione dell’Anno giudiziario di Milano, al quale sono presenti anche Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’arcivescovo di Milano Mario Delpini e il governatore lombardo Roberto Maroni. Il pg ha evidenziato che “la sollecitazione a colpire l’Italia è stata avanzata dai vertici dello Stato islamico in vari proclami ma è confermata dalle inchieste”. Alfonso ha ricordato anche il caso di AnisAmri, l’attentatore di Berlino, che si era radicalizzato nelle carceri italiane.
Nella sua relazione Alfonso è intervenuto anche sul recente decreto legislativo sulle intercettazioni e ha detto che “le modalità di acquisizione, di trascrizione, di utilizzazione delle conversazioni intercettate, previste dalle nuove disposizioni, possano limitare il quadro investigativo”. Ma ha aggiunto che “una valutazione più approfondita sulle nuove norme deve necessariamente rinviarsi alla prossima relazione”.
Affollamento carceri. La presidente della Corte d’Appello di Milano, Marina Tavassi, ha poi sottolineato che nel distretto si sono “notevolmente aggravate le condizioni di sovraffollamento carcerario, pari al 130%, con una massiccia presenza di detenuti stranieri, pari al 43%: al 30 giugno 2017 i detenuti stranieri erano 2.751 su un totale complessivo di 6.577, di cui 325 donne, a fronte di una capienza regolamentare di 5.045. Il magistrato evidenzia anche che “nel corso dell’anno le condizioni più difficili si registrano negli istituti di Monza, dove il sovraffollamento è sempre oscillato tra il 50 e il 60 %, e di Lodi, dove si è giunti ad avere anche un numero doppio di presenze rispetto a quello da regolamento, di Vigevano, con presenze stabilmente superiori al 60, e infine di Busto Arsizio e Como, dove il sovraffollamento non è mai stato inferiore al 50%, toccando punte dell’80-90%”.
Reati fiscali. Il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, riportando una segnalazione del capo della Procura Francesco Greco, ha evidenziato che “l’applicazione dei nuovi decreti legislativi in materia fiscale segnala una diminuzione di circa l’87% delle notizie di reato in tema di reati fiscali. In particolare, si e’ passati dalle 2.808 del 2015 alle 346 del 2016. Anche il 2015 aveva gia’ visto una diminuzione del 18%”. Secondo il pg, “i dati dimostrano una tendenziale e sostanziale ‘depenalizzazione’ della materia”.
Baby gang. “Pur non ravvisando la drammatica criticità del fenomeno tristemente noto delle ‘baby gang’, dilagante in altre città, vi sono tuttavia nel nostro territorio situazioni a rischio a cui va prestata la massima attenzione”. Lo ha detto la presidente della Corte d’Appello di Milano, Ariana Tavassi, in un passaggio della sua relazione. Tavassi ha poi sottolineato l’utilità “dell’applicazione di misure rieducative nei confronti di adolescenti e giovani a rischio di disadattamento e devianza perché privi di un adeguato indirizzo educativo nell’ambito familiare”. Tra loro, “una parte rilevante è rappresentata da minori stranieri non accompagnati, che tuttavia in buona percentuale (più di metà) dimostrano impegno nell’apprendimento dell’italiano, nei corsi professionali, con forte determinazione verso il processo di integrazione”. L’attenzione del Tribunale per i minorenni “si concentra anche nei confronti dei ragazzi italiani con problematiche evolutive connesse all’utilizzo di sostanze stupefacenti o ad altra tipologia di dipendenze, fenomeno purtroppo in aumento“.(Repubblica)
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