Ma Sala ha ancora qualcosa in comune col PD?

Milano

Follia, così Sala definisce la posizione della Fedeli sulla vicenda dei corsi solo in Inglese del Politecnico, bocciati dal Consiglio di Stato. Ricostruisce così la vicenda Repubblica:

“Sentire il ministro Fedeli difendere la decisione del Consiglio di Stato che ha bocciato i corsi di laurea solo in inglese al Politecnico è una follia”. E’ la dichiarazione senza mezzi termini del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante un intervento a Tagadà su La7, in risposta alle parole d’approvazione della ministra Valeria Fedeli in un’intervista rilasciata ad un importante quotidiano.

“Ma perché dobbiamo continuare a permettere che i nostri ragazzi scappino all’estero per studiare inglese – aggiunge il sindaco – quando abbiamo il Politecnico che è un’ottima università? Gli cancelliamo i corsi in inglese e il ministro dice che è giusto. Così la nostra università pubblica perde una opportunità”. Nell’intervista, invece, la Fedeli aveva sottolineato: “Il Politecnico adesso dovrà cambiare, dovrà riequilibrare il piano dell’offerta, così com’è oggi non potremmo più approvarlo”. “Il processo di internazionalizzazione – aveva aggiunto la ministra – è fondamentale e non va fermato. Il valore della lingua italiana però non deve mai essere messo in discussione”.

Ok, capiamoci: si può pensare quello che si vuole sulla vicenda in sé. Tra i due secondo me ha ragione Sala, ma è irrilevante. La vera domanda, sotto elezioni, è se il PD a Milano terrà ancora a lungo. In principio venne Mor, candidato in quota grande Fratello. Poi l’infelice scelta di contrapporre alla Boldrini, che a noi certamente non piace, ma a sinistra è un mito, tale Bruno Tabacci. Eccitante come un piatto di spinaci al vapore. Il tutto con un contorno di feroci polemiche, come usuale, ma che vede una corrente trasversale, composta anche da Renziani pentiti come Sala e Gori, pronti a prendere il largo. Vista la fuga di massa, che sarebbe irrispettoso per le persone coinvolte paragonare alla fuga di muridi dalla nave che affonda, e che pertanto non faremo e che vi preghiamo di evitare anche nei commenti, la domanda sul futuro del partito che nel 2016 vinse la città è legittima. Milano è sempre stata Renziana nell’elettorato, anti Renziana nella base, Renziana al vertice, Sala ne è un prototipo, ed anti Renziana in giunta, si veda il caso Majorino. Quando il 5 ci sveglieremo col secondo naufragio, dopo il Referendum, ci sarà da domandarsi se questi smarcamenti di Beppe saranno stati sufficienti per impedire un colpo di mano ed una defenestrazione. Chi vivrà, vedrà. In omaggio alla giurisprudenza del Consiglio di Stato nessun lemma Albionico è stato usato in questo articolo. Attendiamo indicazioni su come, dove e quando ci recheremo a rompere le reni a coloro i quali, mentre noi si uccideva Giulio Cesare, giravano vestiti di pelli di marmotte con i corpi dipinti.

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