Il PD con Sala spende 3 milioni per consulenti e portaborse, riuscendo a fare ben peggio che con Pisapia

Milano

La giunta assume 14 dirigenti.. I sindacati: ci sono 15mila dipendenti. Valorizzare le risorse interne 

Milano 5 Febbraio – A nulla è servito il severo rimprovero di Gherardo Colombo, che lo scorso settembre ha criticato la giunta Sala per il brutto vizio (un po’ troppo frequente) di assumere plotoni di dirigenti e personale esterno, infischiandosene dei circa 15mila dipendenti interni e della loro professionalità. All’epoca della prima relazione sull’attività del Comitato per la legalità e la trasparenza – guidato dall’ex pm di Mani Pulite – gli amministratori non fecero una bella figura, soprattutto sui giornali. Eppure, i lupi della giunta perdono il pelo, ma non il vizio.

SPESE IMPORTANTI

L’ultimo schiaffo ai lavoratori di Palazzo Marino è rappresentato dalla delibera 68 del 19 gennaio scorso, dove vengono assegnate risorse per effettuare «spese di estrema importanza» prima della votazione del Bilancio di previsione. Tra le priorità assolute del Comune – oltre ai pasti a domicilio per anziani, l’accompagnamento dei disabili nei centri diurni e la fornitura di carta igienica negli asili nido – figura anche un “regalo” da 3 milioni di euro circa a meno di 15 dirigenti e consulenti «altamente specializzati». Insomma, l’ennesima infornata di “articoli 90 e 110”, mentre da anni ci sarebbero risorse interne che prendono stipendi da dirigenti ma lamentano di essere trattati come dei passacarte. Del resto, l’assunzione di due articoli 90 a tempo parziale nelle segreterie dell’assessore ai Lavori Pubblici Rabaiotti e di quello al Bilancio Tasca (compenso di 13mila euro per il primo, 19mila per il secondo) dev’essere stata considerata un’operazione della massima urgenza. Così come l’ingresso dell’ennesima figura «a supporto del sindaco e della giunta comunale», che si intascherà 50mila euro annui. Imprescindibile l’ingaggio di un articolo 110 da destinare alla direzione del progetto “Città resilienti” – a spese della Fondazione Rockefeller – e di un dirigente destinato all’Agenda digitale, che solo nel 2018 verrà a costare 142.730 euro (559.785,94 in totale). Al nuovo dirigente «Marketing Metropolitano» andranno invece 511.332 euro da qui a fine mandato.

PEGGIO DI PRIMA

Ai tempi di Pisapia ci fu una levata di scudi per i lauti stipendi elargiti ai portaborse, ma Beppe Sala è riuscito a fare molto peggio: nel 2015 le assunzioni di questo tipo ammontavano a 48 (per un costo di 1,8 milioni); già a partire dal suo primo anno di mandato, l’ex ad di Expo ha inserito oltre 60 persone, per una spesa di circa 3 milioni l’anno. Numeri che secondo Stefano Mansi (Cisl fp) «non tengono conto di co.co.co., incarichi professionali e nomine nelle tante società, enti, fondazioni controllate da Palazzo Marino. La norma di legge (comma 2 dell’art 110 del Tuel) prevede che prima di assumere dall’esterno, soprattutto a questi costi, bisognerebbe controllare se sull’enorme platea di 15.000 dipendenti – compresi oltre 150 dirigenti – non ci sia qualcuno che possa ricoprire quei posti. Specie se, come lamentano molti dei dirigenti già in organico, vengono lasciati senza poteri e capacità decisionali, abbandonati in un limbo lucroso ma poco dignitoso». Ora, al sindacalista risulta persino che sarebbero state fatte pressioni ad alcuni dipendenti al fine di non partecipare a un bando di mobilità per 60 persone della Regione Lombardia. Pare che decine di interni volessero fare richiesta: possibilità che, stando a questa versione, sarebbe stata loro preclusa. A denunciare è stato Alessandro De Chirico (Fi): «Prima di stanziare fondi è stata fatta una ricognizione interna per vedere se ci sono figure professionali in grado di ricoprire quegli incarichi? Non mi risulta. Perché, invece di assumere nuovo personale per rinfoltire le segreteria di taluni, non cerchiamo di valorizzare le professionalità che già ci sono? Del resto – conclude – siamo in periodo di campagna elettorale, non vorrei che tra queste assunzioni fosse stata distribuita qualche mancetta qua e là. Certo, a pensar male si fa peccato». Sulla stessa lunghezza d’onda Fabrizio De Pasquale: «Per forza a Milano aumentano le spese e le tasse. La giunta di centrosinistra continua a assumere portaborse, danneggiando precari e dipendenti comunali. Dov’è la meritocrazia tanto sbandierata da Sala e dal Pd?».

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Andrea E. Cappelli (Libero)

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