La rivoluzione di Forza Italia: la flat tax per noi un sogno possibile.

Attualità
Emanuele Canegrati e Federico Radice

La flat tax, ovvero tassa forfettaria, è un sistema fiscale proporzionale. Fu ideato per la prima volta nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman e attualmente è adottata dalle economie più avanzate. Silvio Berlusconi, che ha fatto della flat tax una delle protagoniste della sua campagna elettorale, promette con tale sistema di far ripartire l’economia italiana. Egli sostiene infatti che attualmente l’economia è soffocata dall’eccessiva tassazione e propone una sola aliquota per famiglie e imprese al 23% che si applicherà solo sopra i 12 mila euro di reddito. Ciò vuol dire che sotto i 12 mila euro non si pagherà alcuna imposta. La flat tax, detta anche tassa piatta, è molto più bassa di quelle attualmente in vigore in Italia. Tagliando le imposte si stimolerebbe il lavoro così come l’emersione dei redditi in “nero”, in quanto pagando tasse minime tutti i contribuenti sarebbero più disponibili a versarle al fisco, considerandole più giuste. Renzi attacca tale proposta sostenendo che si tratta di una fake news e afferma che agevolerebbe solo i ricchi. Secondo Renzi, infatti, la flat tax è come lo sceriffo di Sherwood, ruba ai poveri per dare ai ricchi. Da quale parte sta la ragione? 

Per chiarire il punto, l’8 febbraio scorso a Busto Arsizio è stata organizzata dai giovani di Forza Italia con il consigliere comunale Orazio Tallarida una serata a Villa Tovaglieri. Qui l’esperto economista Emanuele Canegrati, docente di diritto Tributario alla Luiss e all’Università La Sapienza di Roma, collaboratore del gruppo di Forza Italia alla Camera e di Renato Brunetta, ha spiegato nel dettaglio come funziona la tax flat. “Dal 2011 mi occupo di questo argomento, – sottolinea l’economista, – non mi sarei aspettato che diventasse una delle grandi protagoniste della campagna elettorale. La flat tax avvantaggia tutti. Tartassare i ricchi non porta all’equità sociale perché disincentiva le attività e gli investimenti. L’equità sociale si ottiene attraverso i programmi di spesa ed un sistema fiscale efficiente e semplice che incentivi le persone a lavorare. Questa è la vera visione liberale, la rivoluzione di pensiero che può cambiare l’Italia; in tutti i paesi in cui è stata applicata, ha avuto successo rilanciando gli investimenti con una riduzione dell’evasione fiscale”. Inoltre specifica: “Per noi è un sogno possibile. Questa idea di Antonio Martino è stata ripresa dal presidente Silvio Berlusconi per farla diventare quella rivoluzione fiscale di cui l’Italia ha bisogno”.

Alla serata era presente una quarantina di persone tra cui molti dei candidati alla Regione e alle politiche e alcuni esponenti locali forzisti, il segretario cittadino Carmine Gorrasi, l’assessore Miriam Arabini, Angelo Palumbo, Laura Frulli, Gigi Farioli, Francesca Tallarida, il consigliere regionale Luca Marsico e Francesco Iadonisi. La serata sarà replicata il 28 febbraio alla biblioteca di Castellanza.

Michela Pugliese

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