Milano 10 Febbraio – A organizzare l’evento sono state le associazioni Amici della Guastalla, Raggio Crocetta, ComitatoCO4, Porta Romana Bella: in via Lamarmora, presso gli Istituti Edmondo De Amicis di fronte ad un’aula magna gremita di pubblico, è stato illustrato il progetto del nuovo Policlinico, seguito da un acceso dibattito che ha messo in luce idee, criticità e proposte.
Il progetto è stato illustrato dall’Ingegner Alessandro Mornati, project manager di TECHINT e dall’Ing. Fabio Torta project manager di TRT, alla presenza del Presidente della Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, il Dottor Marco Giachetti, investitore del progetto, e del responsabile Dipartimento Tecnico Policlinico, l’Ingegner Santo De Stefano.
Presente al confronto anche una nutrita rappresentanza delle forze politiche cittadine che rappresentano il territorio investito dal progetto del nuovo Policlinicco: Pierfrancesco Maran, Fabio Arrigoni, Alberto Poli, Fabrizio De Pasquale, Simone Di Gennaro, e Giampaolo Berni Ferretti.
In apertura una corposa spiegazione del progetto, che prevede l’accorpamento di tutto il Policlinico nel corpo compreso tra via Lamarmora-via della Commenda, via Santa Barnaba-via Francesco Sforza-Corso di Porta Romana, la realizzazione di un corpo centrale di 4 piani, col il piano terra occupato da piccoli negozi strutture per la città ed il nuovo Ospedale, la realizzazione di un nuovo pronto soccorso in via della Commenda e di un giardino pensile alla sua sommità, piazza questa che sarà destinata ed usufruibile da tutti i milanesi. Quindi un ampio parcheggio (500 posti auto) nel suo sotterraneo e un sistema di raccolta delle acque piovane per rendere la nuova struttura indipendente dall’impianto di acqua potabile del Comune. Due infine i corpi laterali, alti 7 piani, per ospitare tutti gli altri padiglioni del Policlinico.
Non sono mancate le difficoltà logistiche e strutturali, come ha sottolineato il Presidente Marco Giachetti, così come le lungaggini dei tempi dovute alle bonifiche del suolo e del sotto suolo. Problematiche che hanno comportato costi coperti in virtù della generosità, manifestata nei secoli, dai milanesi al loro Ospedale: il 90% dei costi del nuovo impianto sono stati sostenuti dalla Fondazione del Policlinico. Una struttura – ha precisato il Presidente Giachetti – che non consumerà nuovo suolo pubblico e realizzerà anzi un nuovo parco/giardino terapeutico nel cuore della città e aperto ai cittadini. Oltre a tutto questo, ecco un nuovo collegamento tra le vie che lambiscono i 330.000 mq della superficie dell’Ospedale e la volontà, entro 7 mesi ovvero per dicembre/gennaio 2019, di posare la prima pietra e di vedere la realizzazione dell’intera opera entro il 2022.
La politica ha detto la sua. Da una parte il Consigliere Comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ha sottolineato criticità legate a episodi di cattiva manutenzione ordinaria, chiedendo con forza tempi certi di realizzazione dell’intervento, oltre alla necessità di creare un varco in Area C per gli utenti del Policlinico, prevedendo una tariffa agevolata quantomeno per il parcheggio dei residenti nei nuovi posti disponibili sotto la struttura. Meno critico è stato l‘Assessore Francesco Maran, che ha ricordato come Milano con questa struttura avrà il Policlinico in centro città, che porterà valore importante al contesto cittadino, con un impatto positivo sul tessuto urbano.
Giampaolo Berni Ferretti consigliere di Municipio 1 di Forza Italia, è intervenuto ricordando a Maran che la scelta di tenere il Policlinico in centro fu fatta nel lontano 1997-2001, ribadendo la sua opposizione costruttiva e responsabile: “Sentiamo forte la responsabilità delle nuove deleghe sul decentramento amministrativo e l’importanza di Milano in questo preciso momento storico ed economico. Nessuno – ha continuato Berni – aveva più da anni investito su quest’area, quella dei servizi della città, perchè modificare qualcosa qui significa cambiare la qualità della vita dell’intera Milano. Noi da inizio mandato abbiamo incalzato con mozioni e interrogazioni su corso di Porta Romana. Devo dire che la maggioranza Dem ha accettato la sfida e, dopo 8 mesi di discussioni serrate e di confronto con noi sul futuro di Porta Romana e della città, siamo riusciti a ottenere risultati importanti. In particolare la delibera sull’allargamento dei marciapiedi nell’area, dove possibile e dove necessario e, sulla rimozione dell’ormai reperto archeologico costituito dai binari dei tram anni ’80 dimenticati in corso di Porta Romana. Però io sogno una città dove le madri possano recarsi al terzo/quarto mese, anche da sole, ad effettuare la visita di controllo o i diversamente abili possano accedere comodamente al Policlinico, senza che qualcuno, come è capitato a me, debba spingerne la carrozzina in mezzo alla strada perché il marciapiede è occupato da un automobile in sosta vietata. Immagino una città dove gli anziani che si recano in Ospedale per le visita di controllo con i mezzi pubblici non rischino di farsi male o di avere degli incidenti scendendo dai tram, perché i marciapiedi sono troppo bassi. Una città dove i minori che escono da scuola non siano costretti ad occupare la carreggiata stradale perché i marciapiedi sono troppo stretti. Per rendere possibile tutto questo è necessario intervenire in particolare su via Lamarmora, mentre la previsione dei lavori di risistemazione dei marciapiedi parte da via degli Orti, ipotesi affascinante ma per una zona senza servizi”.
E’ intervenuto il consigliere di Municipio 1, Alberto Poli, che ha ribadito tutto il suo passato impegno in Commissione Urbanistica (di cui è Vice Presidente) e in Consiglio, per arrivare alle delibere che sono già entrate nel piano triennale delle opere pubbliche e, spera presto, nell’accordo quadro. Poli ha poi descritto nel dettaglio le opere previste: “Abbiamo lavorato bene con le opposizioni per arrivare alle delibere” le sue parole, sottolineando come si sia lavorato per mantenere sull’area tutti i posti auto per i residenti, con la richiesta che i residenti possano parcheggiare la sera anche sulle strisce blu, che i vecchi Jumbo tram vengano sostituiti con mezzi moderni. “Un poco di attenzione su questa zona l’abbiamo dimostrata – ha concluso Poli -, ci direte voi, alle prossime elezioni se siamo stati bravi oppure, no”.
In chiusura le domande e le osservazioni dei cittadini, particolarmente interessati a molti aspetti dell’opera che incideranno non poco sul contesto urbano cittadino.
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