Restituzioni false degli stipendi a 5 Stelle
Tutti i deputati e i senatori del M5S restituiscono parte del loro stipendio?
Milano 13 Febbraio – Rimborsopoli per svelare il bluff dei rimborsi in un Movimento che grida ogni giorno “Onestà”. Scrive Grilli su Il Giornale “Il Movimento Cinque Stelle affonda sempre di più sul caso “rimborsopoli”. Come ha ricordato il Giornale, lo scandalo si sta allargando e a quanto pare nella bufera non potrebbero finire solo io deputato Andrea Cecconi e il senatore Claudio Martelli.
Il Giornale infatti aveva alzato il velo su un ammanco di almeno 226 mila euro confrontando i dati dei grillini e quelli del Ministero allo Sviluppo Economico. Adesso il buco però portebbe addirittura arrivare a mezzo milione di euro. Infatti va sottolineato che nello stesso fondo per le Pmi su cui sono stati versati 23.192.131 euro ci sarebbero anche i soldi degli stipendi sforbiciati dei consiglieri regionali. I grillini sostengono di aver restituito 23.418.354 euro. Ma come dimostra il documento del Ministero, la cifra è più bassa. Considerando le restituzioni dei consiglieri, il “buco” lasciato dai parlamentari potrebbe essere ben più profondo.
“Buco da oltre un milione di euro”
E quota 500 mila euro si tocca analizzando i versamenti di tre Regioni: Liguria, Veneto ed Emilia Romagna. I consiglieri di queste Regioni hanno versato per l’esattezza 516.361 euro. Cifra questa che va tolta dal fondo dei parlamentari. E come riporta l’Adnkronos, alcune fonti grilline avrebbero confermato che le cifre che mancano all’appello sarebbero ben più alte. Il caso rimborsopoli mostrato anche in un servizio de Le Iene (v. sopra) potrebbe dunque agitare e non poco i grillini a poche settimane dal voto. Una fonte anonima nella clip pubblicata sul web dal programma di Italia Uno rivela che Cecconi, capogruppo alla Camera e capolista nelle Marche, ha fatto undici bonifici per un totale superiore a 21mila euro. Ma di quei soldi si è persa traccia. Ma la cifra potrebbe superare il milione di euro. Infatti, se si escludono gli europarlamentari (600 mila euro), i consiglieri regionali (530 mila euro) e qualche altro ex pentastellato, si arriva a un buco di oltre 1,1 milioni di euro.
“Verifiche al Mef”
Intanto proseguono le verifiche di grillini al Mef per capire chi ha tradito la promessa fatta agli elettori. L’M5s sarebbe pronto ad espellere chi non ha rispettato i patti. “Abbiamo verificato che sul fondo arrivavano bonifici non solo di deputati e senatori, ma anche di parlamentari uscenti e dei gruppi M5S di alcune Regioni. Pubblicheremo in chiaro tutti i dati e chi non ha versato verrà espulso”, hanno fatto sapere fonti grilline. La slavina “rimborsopoli” è solo all’inizio. E di fatto secondo altri calcoli riportati dal Sole 24 Ore gli “ammanchi” ammonterebbero a 606mila euro per i parlamentari e 500 mila euro per i consiglieri regionali: quasi un milione.
Rimborsopoli si allarga
E a gettare ancora benzina sul fuoco è Marco Canistrari, il blogger di Supernovacinquestelle che punta il dito contro altri parlamentari grillini: “Ci sono alcuni parlamentari di peso come Vito Crimi, Michele Giarrusso, Danilo Toninelli e Carlo Sibilia – spiega -che per alcuni mesi di fila, tra i quattro e i cinque mesi di fila, dichiarano di restituire la stessa identica cifra. E’ virtualmente impossibile perché l’ammontare del bonifico restituzione dovrebbe essere la metà dello stipendio decurtato e l’avanzo rispetto alle spese effettuate. Al centesimo per 4-5 mesi di fila hanno speso la stessa cifra? – si domanda Canestrari – E’ virtualmente molto difficile, andrebbe spiegata questa cosa. E c’è un modo molto semplice per spiegarla, pubblicare tutti gli scontrini delle vostre spese. I parlamentari onesti che hanno rendicontato senza barare le loro spese non hanno nulla da temere anzi hanno tutto da perdere ad essere accomunati a chi ha utilizzato trucchetti”. E alle accuse di Canistrari risponde subito Giarrusso che ha già incaricato i suoi legali di verificare le dichiarazioni del blogger di Supernova.
“Un errore di calcolo”
Infine in questo scenario di “conti ballerini” ci sarebbe anche un errore nei calcoli. Secondo quanto filtra da ambienti grillini, il dato visibile sul sito ‘tirendiconto.it’ -ovvero i 23.418mila euro che deputati e senatori avrebbero versato al fondo per le Pmi- sarebbe più alto di quanto effettivamente erogato negli anni dai parlamentari 5 stelle. Questa sarebbe la presa di posizione dei vertici pentastellati per giustificare i “buchi” nel fondo delle restituzioni. I grillini provano a minimizzare affermando che “non c’è dolo ma un errore nell’inserimento dei dati”. I vertici M5s punterebbero ora il dito contro “un unico tecnico che in questi anni avrebbe commesso errori di calcolo”.
“Non permetteremo a nessuno di inficiare il nome del M5S. Le mele marce le trovo e metto fuori. Io non conosco i nomi ma sia chiara una cosa le mele marce ci sono ovunque. Da noi vanno fuori negli altri partiti li fanno ministri”, ha dichiarato Luigi Di Maio.
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