Migranti al caldo, scuole al gelo: all’elementare Baroni caloriferi guasti da novembre 

Milano

Milano 2 Marzo – Dopo la morte del senzatetto 47enne che ha sconvolto gli abitanti di Milano, è emerso un dato che ha suscitato diversi mal di pancia tra i politici di centrodestra: il 72% delle persone ospitate nei ricoveri cittadini è di origine straniera.

Mentre queste persone ottengono vitto e alloggio al riparo dalle intemperie, nella scuola elementare Baroni di via Saponaro 36 (Gratosoglio) i caloriferi sono guasti da novembre, e i bambini battono i denti per il freddo. Dopo 3 mesi in queste condizioni, ieri i genitori hanno allertato i vigili e fatto accorrere sul posto un’autoambulanza. Difatti, 3 studenti hanno lasciato l’istituto con diversi gradi di febbre (38.6 la temperatura più elevata). «Trovo assurdo che i nostri figli debbano vivere in questo modo -afferma Mariarosa Mazzella, rappresentante dei genitori della 2 C-. Restando seduti 8 ore al giorno tornano a casa congelati. Per non parlare del dopo palestra: avendo sudato, stare al freddo non aiuta». A detta dei genitori «l’istituto ha fatto tutto ciò che era in suo potere mentre il Comune, a partire da un primo intervento a dicembre, non è riuscito a risolvere nulla».

A gestire il riscaldamento di tutti gli stabili pubblici della città (a eccezione di quelli teleriscaldati) è la società francese Engie, che ha vinto un appalto Consip. Secondo il vicepreside Antonino Gullo «il disagio riguarda le 5 aule più i bagni nel seminterrato, dove funziona un calorifero sì e uno no. Inizialmente era un solo termosifone a dare problemi; dopo l’intervento dei tecnici – nel periodo di Carnevale – la situazione è peggiorata».

Nell’ultimo periodo anche le maestre hanno protestato per le condizioni disagevoli. Dopo il trambusto di ieri, Palazzo Marino ha inviato i tecnici sul posto. ll problema riguarda una colonna dell’impianto che serve le 5 aule, e i lavori di riparazione dovrebbero concludersi entro oggi. Dal Comune fanno sapere che «la scuola ha due impianti, e i bambini saranno spostati nella parte di edificio riscaldata, utilizzando gli spazi delle aule di musica, della biblioteca» e gli altri locali a disposizione.

Critico Alessandro Morelli (Lega), per il quale «è assurdo che i nostri ragazzi siano costretti a patire il freddo, quando gli extracomunitari sono ospitati al caldo dentro i centri di accoglienza. Per il centrosinistra la precedenza va concessa ai soliti noti, che rendono ricche fior di cooperative e “associazioni benefiche”, tanto da superare i diritti basilari dei bambini che frequentano le scuole milanesi. Che dire, ognuno ha le proprie priorità».

Sulla vicenda si esprime anche Riccardo De Corato (Fdl): «Mi chiedo dove siano finiti i finanziamenti della Buona Scuola, ai tempi in cui l’ex premier Matteo Renzi si faceva fotografare assieme ai bambini di tutti gli istituti. Possibile che in una città moderna e all’avanguardia come Milano, dove le scuole dovrebbero funzionare alla perfezione, al primo freddo i ragazzi debbano essere prelevati dai genitori e portati via con la febbre? D’altra parte – conclude – abbiamo un Comune che impiega sempre più risorse nell’assistenza dei migranti. Non sono i politici di destra a strumentalizzare la questione, sono Majorino e Sala a marciare per l’accoglienza e a ospitare nei ricoveri il 72% di stranieri. Per forza che gli italiani si sentono penalizzati».

Andrea E. Cappelli (Libero) 

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