La donna che abitava l’appartamento è in cura con una diagnosi di «accumulatrice seriale»
Milano 2 Marzo – Un paio d’ore dopo l’incendio, quando le fiamme erano ormai spente e il fumo s’era disperso dalla casa, i vigili del fuoco continuavano a buttar giù dalla finestra del quarto piano abiti e cappotti, un paio di trolley, resti d’altri oggetti anneriti, irriconoscibili, spazzatura varia, e tutto questo riempiva un angolo del cortile tra le torri bianche di via Quarenghi, zona Bonola: era stracolmo di cose l’appartamento da cui tutto è iniziato, alle 16.50 di ieri, riempito all’inverosimile dall’ossessione psicotica della donna che lo abitava, 58 anni, in cura al centro di salute mentale di zona con una diagnosi di «accumulatrice seriale». Le fiamme sono salite dal quarto piano, si sono estese a quello superiore, hanno obbligato la Polizia locale, i carabinieri e i pompieri a evacuare l’intero stabile (14 piani). L’intervento s’è chiuso con una ventina di persone soccorse dalle ambulanze, quattro soltanto A Bonola di Gianni Santucci portate in ospedale per intossicazione, nessuna in gravi condizioni. I primi abitanti hanno allertato dell’incendio una pattuglia della Polizia locale che passava in zona; all’inizio s’è avuta la percezione di un evento critico, in particolare perché il fumo che risaliva dalla casa in fiamme si infilava negli appartamenti ai piani più alti (per una dinamica del genere, il 14 febbraio scorso in via Cogne, un ragazzino di 13 anni è morto a causa dell’intossicazione). I soccorritori sono però riusciti ad accertarsi che tutti gli abitanti fossero usciti dagli appartamenti di via Quarenghi, e nel tardo pomeriggio le famiglie hanno iniziato a rientrare nella maggior parte dello stabile, che non ha subito danni alla struttura. Gli unici a rimanere fuori casa sono stati gli inquilini del quarto e quinto piano, quelli direttamente coinvolti dall’incendio. Sembra accertato che l’incendio sia partito dall’appartamento della donna in cura psichiatrica, che viveva sola, con due cani (a quanto pare, entrambi morti). Gli abitanti segnalano che già un anno fa, probabilmente a causa di una sigaretta, la donna aveva provocato un incendio, ma in quel caso le conseguenze erano state molto meno gravi. La signora è in cura al «Centro psico sociale», ed è seguita sia dall’Ats, sia dal Comune; anche per quella mania di accumulare spazzatura e altri oggetti è stata più volte segnalata, ma le autorità hanno avuto un contrasto con l’amministratrice di sostegno che la assiste.
(Corriere)
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