Milano 6 Marzo – Dopo la febbre di una campagna elettorale violenta, l’odio come cifra distintiva, accuse, ripicche: il peggio di una politica politicante. Sicuramente il Centrodestra ha presentato il programma più organico e strutturato, ma il sud soprattutto ha votato con la pancia e il suo Vaffa.. è davvero sonoro e inequivocabile. Un voto acriticio che ha eletto anche un espulso perché indagato per riciclaggio. L’urlo dei tanti grillini che hanno votato è sì di protesta, ma scandisce il desiderio di attenzione per un sud senza slancio, senza lavoro, a cui è stato promesso un tot per la sopravvivenza. Non ci sono le coperture? Poco importa a chi ha fame. Questa Italia che emerge divisa a metà, dovrebbe preoccupare, dovrebbe far dire a chi ci ha governato negli ultimi anni che la missione è fallita, che loro, il PD e annessi partitini di sinistra, hanno guardato altrove, con un’ideologia buonista che dimentica gli italiani. Perché anche l’ascesa di Salvini è il prodotto di una chiara e incontestabile politica sull’immigrazione. Il PD crolla per insufficienza di visione, per la contiguità sbandierata con il potere, per i continui litigi e scissioni, per la pochezza del leader. E non ha giovato soprattutto alla Boldrini il giochino dell’antifascismo e ha perso il seggio uninominale a Milano. Ma perché avrebbe dovuto vincerlo? Milano è ancora in mano al PD, un’isola in Lombardia. Inspiegabile. I salotti radical chic battono la periferia: è così che va in una Milano sempre più aristocratica e sempre meno popolare, specchio di un Sindaco che non oltrepassa i Bastioni per paura di sporcarsi. Se Fontana vince è per il buon governo di Maroni e del Centrodestra. Ma i grillini vincono per il malgoverno della Raggi?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Il vaffa del sud mi sembra abbastanza chiaro.
Questo voto politico ha confermato ciò che molti cittadini pensanti asseriscono da sempre e cioè che il paese non è mai stato unito , se non sulla carta e che è diviso a metà.
Agli effetti pratici c’è un nord autonomo, lungimirante, moderno e adeguato da sempre, anche grazie ai cittadini del sud che da tempo vi si sono trasferiti e che nulla ha da invidiare al meglio dei paesi del nord UE, mentre per contro abbiamo un sud che da sempre vive sperperando al traino del nord. Oggi non più contento di quanto fino ad ora spremuto è stato lusingato dal pifferaio Di Maio e dalle sue proposte assistenzialiste che, sempre se attuate, permetteranno loro di vivere ancora nulla facendo ed eventualmente lavorando in nero senza pagare poi tasse e danneggiando le casse dello stato.
Terrà conto il p.d.r. al momento della decisione di affidare la presidenza del consiglio dei ministri di quanti voti sono arrivati dal sud ai pentastellati a seguito di questa offerta di ulteriore assistenza ad un sud che da sempre vivacchia di soldi pubblici. Troppo comoda la ricerca del voto a spese della comunità.