Ancora sulla legittimità delle multe degli accertatori fuori strisce blu. Botta e risposta tra un accertatore e De Pasquale

Fabrizio c'è Milano

Egregio Consigliere De Pasquale,

 chi le scrive è una cosidetta “vigilina”, una accertatore del traffico di Atm.

Le scrivo dopo aver letto l’articolo pubblicato sul quotidiano Il Giorno nel quale lei, pare metta in discussione il nostro operato.

Vorrei fare alcune precisazioni che a questo punto sono a mio avviso necessarie.

Oggi lei si fa portavoce di una presunta illegittimità del nostro operato.

Le chiedo: come mai nel lontano 2004, anno in cui alla guida della nostra città vi era l’allora Sindaco Gabriele Albertini,  nominato commissario straordinario, anno in cui dal Comune di Milano gli ausiliari pur di non essere assunti venivano, attraverso un contratto di servizio, ceduti ad ATM che  garantì a sua volta un regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo anni di precariato presso il Comune, il Sindaco e la giunta di quel tempo non hanno mai ritenuto illegittime le sanzioni elevate dai tanto odiati vigilini. Anzi, incassavano i proventi delle sanzioni comminate intascando denaro che veniva messo in bilancio negli anni e che tutt’ora entra nelle tasche del Comune di Milano.

Non dimentichiamo poi che successivamente nel 2010, agli ausiliari veniva consegnato un decreto di nomina sottoscritto dal Sindaco che riconosceva loro un parametro superiore ed una nuova figura (accertatore ispettore) ed autorizzava gli stessi a sanzionare tutti i veicoli in divieto e non solo quelli nelle aree date in concessione ad ATM.

Guarda un pò, anche in quell’occasione, la giunta aveva un Sindaco di nome Letizia Moratti.

Ora le chiedo cortesemente di spiegarmi le motivazioni per le quali Lei, oggi sostiene una cosa diversa rispetto agli esponenti di allora del suo partito e da quella della precedente Giunta.

Sia  chiaro che ciò che chiedo  è solo una richiesta di chiarimenti,  perché sinceramente,  io e miei colleghi, non vorremmo ogni giorno dover discutere a causa di queste affermazioni che periodicamente si ripresentano per fare dello squallido proselitismo ai danni di persone che svolgono il loro lavoro onestamente e se mi permette, oltre a riempire le casse del Comune, contribuiscono al rispetto delle regole. 

Le vorrei inoltre ricordare che le persone che ci delegittimano,  specie se fanno parte della classe politica, aumentano il nostro rischio di discussioni e aggressioni.

Sono  consapevole dell’odio che nutrono i trasgressori verso la nostra figura professionale, specie dopo certe dichiarazioni, ma Lei sa bene che oramai la Polizia Locale, tranne in rarissimi casi,  non si occupa dei divieti di sosta ed è per questo motivo che Le chiedo di riflettere sulle sue affermazioni ricordandoLe che svolgiamo un lavoro piuttosto delicato e che merita rispetto anche da parte sua, considerata la sua figura istituzionale.

 Con l ‘auspicio di ricevere presto sue notizie, Le porgo i miei più Cordiali Saluti.

 Sabrina Scannavini

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Gentile Signora Scannavini,

prendo per autentica la sua lettera perche sarebbe veramente squallido immaginare che i benpagati dirigenti di ATM si facciano scudo di un accertatore per riaffermare direttive sbagliate che hanno, di loro volontà o per diktat del Comune, deciso di attuare.

Come è  facile capire io non voglio né eliminare né penalizzare gli ausiliari della sosta né gli accertatori Atm, che anzi ho sempre difeso. Sono convinto della importanza di un controllo continuo delle zone a sosta regolamentata e credo che Atm  dovrebbe, proprio  per questo, mettere in campo più uomini e donne e pagarli meglio.

Io contesto l’indicazione, che vi è  stata impartita, di elevare multe anche fuori dai limiti fissati dalla Legge, cioè dal Codice della strada. L’articolo 12 del CdS in maniera molto chiara fissa per gli accertatori la possibilità di elevare sanzioni su corsie preferenziali destinate ai mezzi pubblici e alle zone dedicate alla sosta gestite da società concessionarie: a Milano quindi le strisce azzurre di ATM.

Mai ho pensato che  voi facciate multe illegittime di vostra spontanea iniziativa. Contesto le direttive che vi vengono date in spregio del Codice della Strada e di varie sentenze. Queste direttive sono state concordate tra Comune e vertici ATM con un unico obiettivo. E questo obiettivo non è né il vostro lavoro né la vostra dignita professionale, ma purtroppo solo fare cassa in tutti i modi (leciti e illeciti) per il Comune.

Per questo già in passato ho diffidato il Presidente ATM dal costringervi a elevare sanzioni anche fuori dagli ambiti a voi consentiti. Dopo l’ultima chiarissima sentenza del Giudice di Pace del 27 febbraio ho ribadito la diffida.

Quindi gentile Signora, chi vi delegittima agli occhi della cittadinanza non sono io ma è chi vi manda a svolgere azioni per le quali non siete autorizzati dalla legge. So bene che per far rispettare la sosta a Milano servirebbero anche più Vigili Urbani, ma è tanto furbo quanto sbagliato utilizzare dei “vigilini”, pagandoli molto meno dei ghisa e cercando però  di incamerare più  proventi possibili dalle loro multe.

Infine il suo ragionamento  politico sul fatto che anche altre amministrazioni avessero autorizzato gli accertatori a fare le multe fuori dagli spazi consentiti, oltre a indurmi qualche sospetto su possibili imbeccate, non tiene conto di un fatto nuovo ineludibile: le sentenze intervenute dal 2013 in poi.

Colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà a tutti gli accertatori aggrediti nel corso del loro lavoro e Le invio i miei piu cordiali saluti.

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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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