Il cucciolo antistress

Zampe di velluto

Tobias è entrato nella mia vita infrangendo regole e abitudini. Ma alla fine giornata le sue feste mi fanno passare la stanchezza.

Se guardo le mie foto, quelle della mia infanzia o se ci penso.. vedo una bambina accovacciata a terra che si allunga, si protrae verso un gatto e cerca di accarezzarlo … la mia vita è stata costellata da piccoli grandi amici… affascinata dai gatti per la loro indipendenza, ma a dirla tutta innamorata dei cani. Tutti loro mi hanno aiutata nella mia infanzia,un po’ riservata e sognante a comunicare e a interagire con le persone e direi anche da grande. Tanti ed insostituibili, ti arricchiscono e quando non ci sono più ti fai una promessa: no, non ce ne sarà un altro. E poi incontri due occhioni dolci e irrequieti ed ecco che scatta l’alchimia. Ricordi tanti. Romeo che non ci vedeva molto, cucciolo abbandonato, trovato e salvato’ dalla denutrizione, fortissimo ed impavido che quando rientravo dal lavoro, mi veniva incontro, mi fermavo e saliva sull’auto, ma poi ti ringhiava per scendere perché aveva paura… o si incastrava in posti impossibili. Eppure se lo chiamavi Romeo , ad alta voce ti guardava adorante, e permettetemi il verbo trottava per raggiungermi, mi aspettava sotto il balcone di una stanza di casa al mattino ed io mi sporgevo, calandomi, potevo cadere, ma l’entusiasmo di dargli un bacione, sì perché io sapevo che lui era lì ad aspettarmi, e lui sapeva che io sarei andata lì per dargli il buongiorno. E poi il mio Wolf, un pastore tedesco dolcissimo, ma sempre sulle difensive che mi ha fatto capire che davvero i cani non aggrediscono a meno che non debbano difendersi.

Ed infine il mio Tobias, incredibile, qualche volta penso, ma esiste? Non vi mettete a ridere, sono lucida e sana. È il 2012 anno critico, lavoro caos, azienda in fase di chiusura, vita privata rocambolesca e il tempo trascorre veloce ed ingrato, ti sembra che il correre compulsivo non ti faccia approdare a nulla, ma ecco, il fato decide per te! Mi ritrovo stanca ed esausta, e poi una sera, una serata informale, una cena accettata senza troppa partecipazione ed entusiasmo , l’occhio mi cade su una foto:è un piccolo cucciolo peloso, lo vedo solo di schiena, rigido, quasi retto, con una postura di massima all’erta e le sue orecchie sono pura poesia; flosce ma attente. Penso e dico: lo voglio,è lui. Dopo una lotta ciclopica con mio marito, una sera ecco la sorpresa, piccolo,dolce,dentro un lettino arriva tra le sue braccia, mi guarda, lo guardo e lo prendo tra le mie. È così fragile, piango e lui piange. E da quel momento è iniziata una nuova avventura! È davvero esplosivo, come un cioccolatino dolcissimo fuori e dal ripieno deciso dentro… l’aspetto è così fragile che pensi, lo metti in un posticino e starà tranquillo al suo posto. Ma vuoi scherzare? Tobias irrompe nella quotidianità, infrange regole e abitudini sedimentate, cerca e riesce di conquistare tutti i cuori e la nostra gattona Margò, regina indiscussa della casa.. Un giorno, uscita dalla doccia In accappatoio chiamo Tobias,Tobias, Tobias. La piccola peste non arriva e ovviamente comincio a cercarlo. Faccio le scale trafelata, scendo al pian terreno Tobias Tobias, dove si è nascosto e poi la folgorazione. Vuoi vedere che per accattivarsi Margò l’ha seguita in terrazza?

Vado come un fulmine … e vedo una piccola pallina di pelo bianco che zampetta sul tetto dell’autorimessa. Era riuscito a passare dalla ringhiera della terrazza al tetto per inseguire la micia. Scavalco la ringhiera con l’accappatoio, le ciabattone da bagno, i capelli bagnati e lo acciuffo al volo!  Mi piace il suo ronfare a pancia all’insù, quando sogna e abbaia e ci sveglia! Quando si mette con la testa sul cuscino vicino a quella di mio marito e lo spinge perché vuole più spazio lo ringrazio per questo traguardo, mai avrei pensato che riuscisse a vincere le reticenze di mio marito ; che ribadiva sempre il concetto… in casa solo animali di peluche! E’ passato del tempo, cinque splendidi anni, ho imparato a prendermi in giro e ad accettare il mio lato infantile, gli ho insegnato a giocare a nascondino. Quasi ogni mattina al ritmo del ritornello: «Sono un cane bellissimo sono un cane fighissimo…dov’è Tobias?». Giochiamo a nascondino, lui si nasconde ed io fingo di non vederlo e via inizio la giornata con un sorriso. Ti migliorano, sì lo fanno, ma non voglio essere retorica, la sensibilità e la percezione reale della parola rispetto, è un a parte del loro regalo. Ti fanno passare lo stress del non detto, non fatto, non risolto, non senti più la stanchezza e al tuo rientro ti accolgono con amore.

SILVIA DESTEFANO (Libero)

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