Milano 1 Aprile – Accendete il computer e cominciate a prenotare prima che si sparga la voce e i posti vadano esauriti, perché una visita così al Castello Sforzesco nessuno l’ha ancora mai fatta. E, garantito, non si può perdere. Fino al 31 luglio si potrà salire nella torre Falconiera, un luogo magico, con vista mozzafiato a trecentosessanta gradi su Milano, dove Ludovico il Moro, grande appassionato di caccia, allevava i suoi falchi, uno dei quali è stato ritrovato imbalsamato. Lì vi aspettano sei postazioni per fare un’esperienza di realtà virtuale interattiva che vi calerà fisicamente nell’epoca degli Sforza. Ma tutto comincia già dal cortile della Rocchetta (il tempo totale è di 40 minuti), dove ad attendervi ci saranno degli arcieri che, mentre vi guideranno alla conquista delle merlate vi racconteranno come distinguere un castello guelfo da uno ghibellino, vi mostreranno le feritoie da dove tirare con l’arco e quelle per posizionare la balestra e alla fine vi lasceranno nella torre Falconiera. Qui indosserete una maschera «audio visiva» e con l’ausilio di due «mani bioniche» eccovi catapultati in un giorno di festa della fine del Quattrocento, durante un torneo organizzato da Ludovico il Moro con Leonardo da Vinci maestro di cerimonie.
Se pensate che si tratti di un semplice videogioco per bambini siete fuori strada. I 17 minuti di realtà virtuale che vivrete partecipando al torneo sono un’esperienza indimenticabile anche per gli adulti perché mentre ci si muove liberamente nell’iper realtà rinascimentale del Castello si è accompagnati dalla voce di Eva che racconta fatti, aneddoti, curiosità che accadono intorno. Una narrazione, con quiz finale, costruita consultando le fonti storiche della raccolta Bertarelli e studiando gli oggetti esposti nell’armeria del museo, il tutto sotto la supervisione delle conservatrici del Castello e in collaborazione con il dipartimento di Storia dell’Università Statale. L’idea di questa esperienza «edutainment», forma di intrattenimento finalizzata ad educare divertendo, è di Marco Arena, 30 anni, laurea in economia dell’ambiente e fondatore, otto mesi fa, della start up milanese «Beyond the gate», composta da soli professionisti sotto i 30 anni. «Siamo stati nella Silicon Valley e non abbiamo visto nulla di simile a quanto abbiamo prodotto per il Castello perché in America la realtà virtuale viene sviluppata solo per il divertimento. Mentre qui si rivive la storia, è come fare una visita guidata ma partecipando attivamente, in prima persona: un totale cambio di approccio rispetto all’apprendimento passivo», spiega.
Molto soddisfatto anche il direttore Claudio Salsi: «La collezione di armi e armature è fra le più visitate del museo. I nostri visitatori amano molto il Castello come fortezza militare e questa novità virtuale, come l’apertura del canale Instagram, fa parte dell’avvicinamento dei contenuti storici e scientifici a un pubblico ormai abituato a strumenti di conoscenza diversi».
Francesca Bonazzoli (Corriere)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845