Non siamo la toilette di Macron

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Ha ragione l’onorevole Montaruli, Fratelli d’Italia, Piemontese, cui va il credito per il titolo di questo articolo. Gli agenti doganali Francesi, che sapevano perfettamente che il locale di Ferrovie dello Stato che hanno usato per un esame delle urine non era a loro disposizione, hanno commesso un abuso. Non è stato un errore. Non è stato un incidente. È stata una ritorsione. Magari brutta, di certo incivile, ma di sicuro non inaspettata. Per spiegare la vicenda dobbiamo fare un passo indietro, dieci giorni fa, sempre a Bardonecchia, una coppia Nigeriana viene respinta alla frontiera. La donna era in regola, ma aveva un linfoma ed era incinta. Il marito non lo era. Erano a piedi, nella neve ed erano accompagnati, o comunque hanno incontrato in modo probabilmente non fortuito, un “aiutante” alla frontiera. Questi i fatti. Le reazioni in Francia sono state contrastanti, ma in gran parte contrarie alla scelta di respingere la donna. Il che pone Macron di fronte ad un problema: se apre le maglie, rischia di trovarsi un’ondata di casi umani alla porta. Se non lo fa, rischia di vedersi fiocinato dalla sinistra benpensante di Parigi. Il tutto deve aver fatto nascere un paio di considerazioni sul perché a Bardonecchia ci fosse una donna con un linfoma, incinta, che a piedi nella neve stava cercando di scavalcare le Alpi. Scartata l’ipotesi si trattasse di un’appassionata di alpinismo, deve essersi fatta strada l’ipotesi che qualcuno le abbia dato un paio di dritte, un equipaggiamento appena passabile, due numeri di telefono ed una pacca sulle spalle di incoraggiamento. Quel qualcuno poteva trovarsi ovunque, ma secondo me a Parigi hanno immediatamente scartato Bari. Magari con un paio di riflessioni ulteriori potrebbero essere giunti alla conclusione che quel qualcuno, di tutti i luoghi del globo terracqueo si trovasse proprio a Bardonecchia. E che, forse, doveva imparare un minimo di timor di Dio.

Oggi, dicevamo, degli agenti armati entrano nella sede di una ONG che, stranamente, tratta immigrati. A due passi dal confine. Con una scusa ridicola. Si fanno un giro, fanno cose e vedono persone. Nel comunicato del Ministero Francese si sottolinea che ci siano state incomprensioni (“Al prossimo che tenta di entrare illegalmente qua ci vediamo con l’esercito” sapete mica come si dica in Francese?) e poi gli operatori abbiano provveduto a tentare di trattenere anche il gentiluomo immigrato a seguito dei gendarmi (“Non vi azzardate a portarci via questi 35 euro al giorno con le gambe” come lo avranno tradotto in Gallico?). La seconda parte, quello di voler trattenere là il tizio, è a bella posta per far capire perché tutto questo si sia svolto: quella ONG, par di intravedere, secondo Macron et son amis, non sta giocando pulito. Io non so se sia vero. So di sicuro che se la ONG fosse stato in territorio Germanico o, Dio non voglia, Elvetico, i cugini transalpini non avrebbero fatto i guappi.

Nel frattempo a Paperopoli, perché ormai questo è la nostra nazione, abbiamo potuto assistere ad un revanscismo nazionalista a sinistra che non si vedeva da San Sepolcro. Un rutilare di difesa dei sacri confini minacciati dall’invasore, come Peppone quando al comizio pacifista sente le note della Leggenda del Piave. Frantoianni già pronto a difendere l’Onore calpestato, la Kyengé con l’elmetto, Martina che piange disperato in un angolino, Salvini che vuole espellere i diplomatici Francesi ed arrendersi alla Russia, Di Maio che elogia la Farnesia e medita di arrendersi alla Russia, insomma una effervescente giornata di orgoglio nazionale. Mi sarebbe piaciuto, ma solo perché ho un animo romantico, che qualcuno, qualcuno a caso, mandasse i Carabinieri a far luce sulle attività di Rainbow4Africa, la Ong che ha subito l’invasione Francese. Non so, se devo aggredire una potenza nucleare, magari conoscere tutti i fatti sarebbe utile. Non credete anche voi?

2 thoughts on “Non siamo la toilette di Macron

  1. Quello che è successo e totalmente schifoso e ci fa capire, se qualcuno ancora ne avesse bisogno, quanto siamo considerati in Europa. NIENTE

  2. Quanto è accaduto a Bardonecchia è il risultato di una politica di sinistra incapace e piena di menzogne. Renzi e tutta la compagnia di sinistra si rendano conto dei danni che hanno arrecato nei loro anni di potere. In effetti hanno ridotto il nostro paese ad una latrina africana e ha non avere più nessuna valutazione in UE e nel mondo.

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