Milano 5 Aprile – Torna in scena l’antiberlusconismo viscerale, vestito di arroganza e di supponenza. Era semplicemente in letargo da un po’ di tempo, o per meglio dire, covava sotto la cenere ed aspettava il momento opportuno per vomitare quell’odio che divora l’anima. Ed oggi ha gli occhi allucinati e il sorriso per tutte le stagioni di un tal Di Maio il cui unico merito è aver promesso la paghetta ad un popolo forse un po’ credulone o, forse, solo disperato. Berlusconi no! E sembra il capriccio di un bambino che non ha cultura politica, che egoisticamente crede di essere diventato Dio, che non ha né rispetto né tolleranza per le idee altrui. E sta qui il suo essere uomo e politico piccolo piccolo, mediocre e limitato, senza visione, senza amore per l’Italia.
E’ il momento di dire Je suis Berlusconi. Perché ho votato il partito che ha fondato, perché credo nelle idee liberali che porta avanti, perché Berlusconi esiste nella misura in cui molti elettori gli danno fiducia. Selezionare e contrapporre gli italiani agli italiani in base alle idee e all’appartenenza a un partito, facendosi giudice e giustiziere, è inaccettabile. L’antiberlusconismo non ha fatto bene alla sinistra e non farà bene a di Maio. Il disprezzo per Berlusconi è anche il disprezzo per i milioni di cittadini che l’hanno votato. Perché tutti possiamo dire Je suis Berlusconi. Ma tu chi sei?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Di Maio è vero ha razzolato il 32% dei voti, ma in effetti rappresenta il nulla o meglio una pletora di italiani abituati da sempre alla sopravvivenza a spese degli altri come in effetti sperano di poter continuare a vivere molti di coloro che hanno votato il M5S. In sostanza si vorrebbe cambiare l’orchestra e il direttore, ma la musica dovrebbe rimanere la solita, cambiare tutto per non cambiare nulla.