I picchi in Fulvio Testi e nelle vie Palmanova e Fermi. È in aggiornamento la mappa sull’esposizione sonora cittadina, per ora ferma al 2013
Milano 10 Aprile – Case assediate dai decibel, letteralmente funestate dal rumore, per un milanese su cinque. E se si prende in considerazione la soglia che l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non superare per evitare danni alla salute, la percentuale di cittadini «troppo esposti» addirittura raddoppia. «L’allarmismo è inutile, ma l’inquinamento acustico è sottovalutato, a differenza di quello atmosferico», dice Giovanni Zambon, docente della Bicocca che ha appena avviato uno dei primi corsi ad hoc sul tema e, in collaborazione con il Comune, ha iniziato a monitorare i suoni della città. Una mappa dei decibel in tutti i quartieri viene invece da Homepal, portale per comprare e affittare case senza agenti immobiliari, che ha messo sotto la lente, a tappeto, anche i singoli isolati.
«Abbiamo tenuto conto ad esempio che i piani più alti sono i più interessati dalle sorgenti di rumore lontane», spiega il fondatore Andrea Lacalamita. Secondo l’analisi, il 42 per cento dei residenti è esposto a rumori superiori a 65 decibel di giorno (o 5o di notte): ovvero, si trovano loro malgrado oltre i livelli di guardia indicati dall’Oms come potenzialmente dannosi (rischio di malattie cardiovascolari, ansia, disturbi del sonno, problemi di attenzione e cognitivi). Il 22 per cento ne subisce addirittura più di 7o di giorno (o 6o di notte): come vivere con la televisione ad alto volume sempre accesa. «Gli appartamenti si deprezzano anche di un quinto, per una differenza di 15 decibel nell’ambiente di sottofondo — fa notare Lacalamita —. Ci sono finestre con infissi efficaci che attutiscono in parte l’effetto. Ma d’estate?».
II rumore è causato per l’8o per cento dal traffico e per il resto, in particolare di notte, dalla movida. Sulle mappe della ricerca di Homepal il colore rosso più scuro (soglia superata) è sulle circonvallazioni, vicino agli scali aeroportuali e ferroviari e lungo le principali arterie di traffico. Viale Fulvio Testi, via Palmanova, via Fermi sono tra le peggiori, tra pneumatici delle auto sempre più larghi, clacson e manto stradale con buche o dossi che fanno vibrare l’auto. Eppure bastano pochi metri di distanza per trovare livelli bassissimi, «da campagna». Per esempio dietro a viale Sarca, alla Maggiolina, o in via Arganini, zona Pratocentenaro, o in qualche angolo di Niguarda, prevale il verde. Così come in alcune parallele di corso Buenos Aires: i palazzi di quest’ultimo schermano, fanno da scudo. Abbattono gran parte dei decibel.
Quelle sono vere e proprie oasi, a sorpresa. Al contrario di alcune vie del centro — ad esempio via Spadari, via Moscova, via Ariosto, corso Garibaldi, corso di Porta Romana o piazza Wagner — dove invece si rilevano in media, di giorno, più di 7o decibel. Lì, per strada, è il fastidio. C’è poi la notte: «I limiti raccomandati scendono di 10 decibel ma il rumore effettivo diminuisce solo di 5 — nota ancora il fondatore del portale —. Alcune zone che di giorno sono nella norma si “accendono” di notte, per la movida».
Tipico l’esempio dell’Arco della Pace. «Mentre al traffico siamo in qualche modo assuefatti, neanche ce ne accorgiamo, anzi paradossalmente è l’assenza completa di rumore che ci suona in qualche modo strana — dice Zambon.
Elisabetta Andreis (Corriere)
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Tutto questo e peggiorato da quando hanno messo il limite dei camion che possono circolare soltanto di notte. E pazzesco il rumore che si sente ogni notte da mesi, omicidiale, ma ormai non faranno nulla…