Si può dire tutto che io sono nato con i gatti o i gatti sono nati con me. Vivendo in campagna sono stati, e sono ancora oggi, una presenza costante nella mia vita sin da quando ero bambino e in casa nostra vivevano stabilmente almeno cinque o sei gatti,tutti soriani non di razze pregiate ma compagni di giochi e di vita per moltissimi anni. Avevamo almeno due femmine che regolarmente due volte all’anno partorivano ed era bellissimo osservare i piccoli crescere e ampliare la famiglia felina che nel momento di massimo splendore raggiungeva il numero di quindici animali. E tutti loro vivevano perfettamente integrati con noi grazie anche al fatto che viviamo In una casa in campagna, un poco isolata e al margine del bosco, in un ambiente davvero ideale. E speciale. Di tutti i gatti che ho visto passa-re nella mia casa ricordo perfettamente i nomi ( Manolo -Leccornia -Enzo Micio -Nerino e Nerina -Oreste -Mirtilla -Pelù-Trissie e tanti altri che non cito per non dilungarmi troppo. Ma vi racconto la storia del gat-to che forse più di ogni altro è rimasto nel mio cuore. E’ successo circa una decina di anni fa. Lui è comparso inaspettato un pomeriggio dietro la grande quercia davanti alla casa e alla nostra vista. E furtivamente scompariva per riapparire regolarmente in nostra assenza e andare a sfamarsi dei resti dei pasti degli altri gatti. Era assolutamente schivo, scompariva alla nostra presenza, ma non si allontanava mai troppo limitandosi a venire a mangiare e poi faceva ritorno nel bosco adiacente. Forse amava la libertà. Dal primo sguardo avevamo notato che non si trattava di un gatto nostrano, e in zona non avevamo nessuna traccia di un ani-male. Così abbiamo pensato che si trattava di un animale purtroppo abbandonato nelle vicinanze da qualcuno di passaggio nella zona. Tutto questo è durato per molto tempo e vani sono stati i nostri tentativi di poterlo avvicinare fino a che lui ha deciso che era il momento di fare conoscenza e un giorno si è avvicinato con molta cautela ed ha accettato una carezza. E da lì giorno dopo giorno la nostra conoscenza è cresciuta fìno a che è diventato parte integrante della nostra famiglia di uo-mini e gatti. Lo abbiamo chiamato Mister Forrest perché è comparso dal bosco e ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato, quasi altero, accettando la convivenza ma sempre mantenendo un certo affascinante distacco e una sorta di mi-stero come si nota anche dalla foto che allego. Ha vissuto con noi fino a due anni fa quando una mattina non è comparso e lo abbiamo ritrovato morto nell’erba con il suo meraviglioso mantello bagnato dalla rugiada della notte. Sì Mr’ Forrest se ne era andato misterioso e affascinante cosi come era arrivato. Per inciso ora i gatti che possiedo sono sei.
PAOLO CORBELLETTA (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845