Il pasticcio del Comune: niente pulizie da trenta giorni. ll Municipio 7: «Strutture impraticabili»
Milano 15 Aprile – Dopo mesi di ritardo, lo scorso marzo il Comune ha riaperto i Cam (centri aggregativi multifunzionali, strutture frequentate prevalentemente da anziani milanesi): peccato che nessuno G pulisca, e le strutture siano invase dalla sporcizia: incrostazioni, umidità, strati di polvere ricoprono da tempo i pavimenti e le pareti degli edifici, all’interno dei quali si svolgono le attività più disparate come corsi di ginnastica dolce, musica o uncinetto.
È quanto denuncia Marco Bestetti, presidente del Municipio 7 di Forza Italia: «Mentre il sindaco Giuseppe Sala fa proclami grandiosi che richiedono cifre astronomiche come quello sulla riapertura dei Navigli, i nostri centri versano in condizioni igieniche precarie perché la gara d’appalto per il servizio di pulizie è in clamoroso ritardo».
In una mail pervenuta al presidente municipale, un’associazione locale riferisce di «avere appena ricevuto una chiamata da parte di un utente del corso, a nome degli iscritti, relativamente alla sporcizia del Cam Olmi, dove la prima lezione di ginnastica si è potuta tenere parzialmente e solo in piedi, poiché era impossibile pensare di stendere i tappetini, data la polvere e le cartacce in giro».
A occuparsi della materia è la direzione Facility, e da Palazzo Marino confermano i ritardi della procedura di gara, che è ancora in corso. Dal Comune fanno sapere che hanno ricevuto novanta offerte perla pulizia dei Centri aggregativi, e attualmente la commissione incaricata ha effettuato nove sedute.
Nel frattempo, il servizio di pulizia dovrebbe essere garantito dalla cooperativa Manutencoop (che fino ad ora svolgeva analoghe mansioni per gli spazi dell’amministrazione centrale) fino a fine maggio, data entro la quale si spera che le procedure di selezione giungano al termine, e sia individuata l’impresa vincitrice. Peccato che la mole di lavoro che Manutencoop si è trovata a svolgere dall’oggi al domani non possa assicurare, per ovvie ragioni, un servizio di pulizia puntuale in tutte le strutture dislocate in ogni angolo di Milano, e questo provoca notevoli rallentamenti alle operazioni. «Addirittura – spiega Bestetti – manca il materiale necessario. Alcuni giorni fa i dipendenti ci hanno avvisato che non erano in grado di pulire perché non disponevano neppure della ramazza e del sapone. Un disastro».
Un capitolo a parte è dedicato ai commessi; anche in questo caso, il giovane esponente di Forza Italia si è trovato a gestire una situazione difficile: per garantire la continuità del servizio, in alcuni casi è stato costretto a ricorrere al monte ore degli insegnanti. La mancanza di personale dedicato rende estremamente difficoltosa la gestione dei centri aggregativi e in tanti casi «nonostante gli sforzi non riusciamo a garantire agli utenti i servizi necessari».
Da Palazzo Marino specificano che il problema, pur esistente, è di altra natura: la maggior parte dei commessi è infatti costituita da anziani che per problemi legati all’età – accertati tramite regolari certificati medici – non riesce a svolgere diverse mansioni che richiedono forza fisica (sollevare pesi, piegare la schiena, sostenere sforzi prolungati ecc ecc). Per questo il numero di persone idonee a svolgere certi incarichi non copre il fabbisogno reale delle strutture.
La causa di tutte queste sciagure, come sempre, è la burocrazia: come anticipato poche righe sopra, già a fine 2017 si erano verificati ritardi e rallentamenti vari che hanno fatto slittare di circa due mesi l’apertura delle strutture. Questo ritardo generalizzato coinvolge tutte le procedure, come quella sull’assegnazione degli appalti per la pulizia. Eppure, viene spontaneo chiedersi perché riaprire i Cam se non si riesce a garantirne né il decoro né la presenza di commessi capaci di assolvere tutti i compiti per i quali sono pagati?
Senza contare che la gara precedente scadeva nella scorsa estate 2017, e ai municipi fu chiesto di fornire delle linee guida che prepararono immediatamente. Eppure, la situazione è questa: sporcizia e disservizi, almeno fino a giugno.
Andrea E. Cappelli (Libero)
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