Il negozio più antico di Milano – Dalla neonata associazione di Confesercenti spinta a riaprire la trattativa dopo lo sfratto
Milano 19 Aprile – Nasce l’associazione Botteghe storiche di Lombardia e già può celebrare un primo successo. Il negozio più antico di Milano, la Ditta Guenzati aprì nel 1768, sta per festeggiare la buona riuscita della trattativa con il locatore per evitare la chiusura dopo lo sfratto definitivo ricevuto l’anno scorso. Un’ipotesi che a dicembre sembrava sfumata e che invece ora sembra aver ripreso consistenza: si attende solo la firma sull’accordo con Assicurazioni Generali, proprietario di Palazzo Guenzati. Dopo una mobilitazione che ha coinvolto Confesercenti, istituzioni e cittadini, a breve il locatore sembra intenzionato a lasciare la Ditta in una proprietà vicina alla storica collocazione. Non più piazza Cordusio dunque, dove l’azienda di tessuti e accessori per abbigliamento anglosassoni si trasferì poco dopo la fondazione, ma molto vicino.
Comunque un successo per la neonata associazione che comprende nove fondatori e che si propone di«sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore sociale di queste attività, ma anche farsi promotrice presso le istituzioni di specifiche iniziative che ne favoriscano la continuità» spiegano da Confesercenti. L’intenzione dell’associazione è anche di intercettare un preciso trend turistico che vede i visitatori sempre più interessati a conoscere la vita quotidiana autentica di un luogo. Un discorso intrapreso anche da Forza Italia che in questi giorni per bocca del consigliere comunale Fabrizio De Pasquale ha ricordato che «l’eredità turistica di Expo non va perduta».
«Auspico che questo splendido progetto patrocinato e fortemente voluto da Confesercenti col sostegno delle Botteghe storiche Lombarde -ha dichiarato Luigi Ragno, titolare della Ditta Guenzati -sia l’inizio di un percorso inedito che porti alla valorizzazione, ma soprattutto alla tutela di questi preziosi gioielli identitari delle nostre meravigliose città». «Con il caso Guenzati abbiamo capito che le istituzioni debbono mettere a disposizione più strumenti per proteggere le nostre realtà commerciali storiche e d’eccellenza -ha commentato il presidente di Confesercenti Lombardia Gianni Rebecchi -Ci sono varie iniziative che, giustamente, aiutano le startup, ma non altrettante per le attività che si tramandano da generazioni e che costituiscono una parte fondamentale del tessuto sociale e dell’identità dei nostri territori. La tutela delle botteghe storiche, al di là dei riconoscimenti formali, passa innanzitutto dalla loro sostenibilità economica ».
Tra i fondatori ci sono la stessa Ditta Guenzati -il cui titolare, Luigi Ragno, è stato eletto presidente dell’Associazione -e l’Agenzia Ecclesiastica Arcivescovile di Milano, Corrado Tessuti da Seveso, Fiorista Il Seme di Como, Mager Calzature da Bergamo e le bresciane Coffee Shop Zanardelli, Mercerie Ludis, Fema Sport e Filippo Rovetta fu Giobatta Maglieria. Un primo nucleo che vorrebbe espandersi dopo il successo di aver salvato i 250 anni di storia della Guenzati.
Michelangelo Bonessa (Il Giornale Milano)
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Felice che tutto si sia concluso però Generali Assicurazioni potevano comunque lasciare sotto il prezioso negozio.Cosa vorranno aprire? I soliti schifosi fast food??????
La ditta Guenzati deve rimanere dove si trova. Ho cercato con le firme, sensibilizzando amici e conoscenti, ma purtroppo ci troveremo l’ennesimo pezzo della nostra vecchia Milano che chiude. Certo il trasloco è meglio di niente ma poteva e doveva essere il simbolo di qualcosa che nonostante il business e gli interessi resisteva nel tempo. Sarà triste nonostante tutto non vederla più là, dove doveva stare.
purtroppo ci tocca fare i conti con la realtà, anche se mi fa fatica doverla mandare giù. Mi auguro che la nuova sede ipotizzata sia in zona centrale, visibile, vicina alla antica. Proporrei la collocazione di una targa commemorativa della permanenza della Guenzati sino ad oggi, comprensiva anche della nuova sede. Ciao a tutti Tullio Quaianni per l’Associazione “Milano da scoprire”