Milano 1 Maggio – Nonostante le frasi di circostanza i rapporti tra il neo governatore Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala stentano a decollare. Del resto era abbastanza pronosticabile. Uno, Fontana, il sindaco lo ha fatto per davvero per dieci anni, a Varese. Un periodo passato sempre a contatto con i cittadini a provare a risolvere i loro problemi. Oggi, sedutosi ai piani alti di palazzo Lombardia, fin dai primi giorni ha dato al suo mandato la stessa impronta. Solo che anziché avere 80 mila abitanti da curare ne ha 10 milioni. Fontana però ha maturato in quegli anni la sensibilità per la concretezza. L’altro, Sala, al contrario è sbarcato a Palazzo Marino avendo solo esperienze manageriali. Certo di altissimo livello, ma il politico non lo aveva mai fatto. E in questi primi annidi mandato questa mancanza si è spesso fatta sentire. Soprattutto quando non è riuscito ad arginare le intemerate dell’ala sinistra della sua maggioranza che spesso ha il volto dell’assessore Majorino. Si spiega così l’ultima trovata dell’amministrazione comunale che ha deciso di riunire i sindaci della Città Metropolitana per fare le pulci alla riforma sanitaria della Regione, soprattutto nella sua rivoluzione nella cura dei cronici. Addirittura sindaco e assessore vorrebbero mettere a disposizione una mail e del personale per raccogliere le lagnanze dei cittadini. Lagnanze, ben inteso, che ancora non possono esserci, visto che la riforma non ha ancora iniziato il suo corso. Perché questa scelta? Certamente per distrarre l’opinione pubblica dai molteplici fallimenti della giunta milanese che vanno dai flop dei piani periferia alla gestione fallimentare dell’immigrazione. Poi c’è anche qualche associazione di medici che pende un po’ a sinistra e che va appoggiata e lisciata. In tutto questo resta il fatto che il Comune di Milano o la Città Metropolitana, non hanno nessun potere in ambito sanitario. Per questo il forzista Alessandro De Chirico, ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, spiegando che «quello di Sala e Majorino è un progetto assolutamente strumentale».
Fabio Rubini (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
….e se Sala e Majorino si preoccupassero della città di Milano, anzi che dedicarsi alle loro solite “baggianate”, Majorino poi è un vero professionista in materia.
sicuramente chi riceve la lettera della Regione non capisce, sarebbe meglio fossero chiariti i pareri discordanti a quanto dicono.