Milano 11 Maggio – «Terrestria sidera flores», i fiori sono le stelle della terra. Il motto della Società Orticola di Lombardia, nata nel 1865, ci ricorda che piante e boccioli illuminano la nostra vita. Un’idea tradotta in realtà da Orticola, vivace mostra mercato di florovivaismo, vetrina di eccellenze con 160 selezionati espositori, ritrovo chic che nelle ultime edizioni ha superato i 30mila ingressi. Puntuale come il sole che spunta, dal 1996 Orticola apre le porte di Milano alla bella stagione, in collaborazione con il Comune e diversi Assessorati: dopo la vernice ad inviti di questa sera sarà aperta al pubblico da domani a domenica. «Il tema di quest’anno è “A piacer mio…” — racconta il presidente Gianluca Brivio Sforza —. Un’edizione dunque in cui i visitatori e soprattutto i vivai sono protagonisti, liberi di seguire predilezioni e “affetti”, di esporre le piante d’elezione e i risultati delle loro ricerche. Ci siamo impegnati anche nel “Fuori Orticola” portando in tutta la città la cultura del giardino, sinonimo di benessere e gioia di vivere».
In quest’ottica è cresciuto il progetto «Orticola Arte» curato da Giulia Santagostino: quest’anno è stato realizzato un intervento permanente dell’artista Claudia Losi, un mosaico a tema naturalistico sulla facciata della Scuola dell’Infanzia di via Savona. Perché Orticola ha una missione: divulgare e promuovere in ogni modo conoscenza e cultura del verde. Belle anche le installazioni effimere che accompagnano gli ingressi: la suggestione di una serra in piazza Cavour, gardenie e gelsomini in via Palestro, un giardino d’inverno Belle Epoque a Palazzo Dugnani, in via Manin. E poi la fiabesca decorazione della fontana progettata e realizzata da Julia Artico, artista svizzera, friulana di adozione, che si esprime con statue in fieno intrecciato di qualunque forma. «Il soggetto è un richiamo al mondo delle api e alla loro salvaguardia, a cui mi sto dedicando: ho creato figure femminili che rievocano fate d’acqua, divinità ancestrali della natura, in questo casi chiamate a proteggere le api. Ci sono anche cesti con papaveri, fiordalisi e ombrellifere, nutrimento prediletto da questi insetti». Julia, che ha vissuto per dieci anni in solitudine in un bosco, ha un legame molto stretto con la terra e il verde. «Amo la natura selvatica e spontanea, lavoro con il fieno tagliato a falce che essicco io stessa. Ma ho un giardino, con orto e frutteto biodinamici, dove ho scelto di creare un “pascolo” ideale per far vivere le api: le mie piante preferite sono quelle che le attraggono, come il biancospino e la lavanda». Julia intreccia anche piccole arnie accoglienti e dimostrerà al pubblico questa attività durante l’esposizione, mentre domenica si dedicherà ai laboratori con i bambini. Intenso infatti il cartellone dei corsi, delle lezioni, delle attività didattiche, degli incontri: sono più di 130 gli appuntamenti per grandi e per piccoli. Da non dimenticare che i proventi della manifestazione vanno come sempre a sostegno del verde pubblico cittadino.
Chiara Vanzetti (Corriere)
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