Occhi elettronici, telecamere sul bavero dei controllori, ronde virtuali. Trenord e Ferrovie Nord cercano di tutelare pendolari e dipendenti.
Milano 13 Maggio – Occhi elettronici capaci di riconoscere il pericolo nelle stazioni. Bodycam contro i balordi sui vagoni. Ronde virtuali per garantire la sorveglianza. Non passa giorno senza aggressioni a viaggiatori o capitreno. L’ultima ieri sera sul convoglio 1670 lungo la Erba-Milano. Quattro ragazzi hanno attaccato un controllore: li aveva rimproverati perché tenevano aperte le porte del treno a Lambrugo per fumare. Ha ricevuto un pugno in faccia ed è finito all’ospedale di Erba.
Per mettere un freno alla violenza si ricorre (anche) alla tecnologia. Due i progetti che si stanno sviluppando. A dicembre Ferrovienord ha firmato un accordo con il Politecnico di Milano per dare vita a una piattaforma in stile «grande fratello» che coordini telecamere digitali. «Si tratta di intelligenza artificiale — spiega Marco Marcon, docente del dipartimento di Elettronica —. In questi mesi stiamo “educando” il software a riconoscere gli eventi». 300 I chilometri di rete ferroviaria in capo a Ferrovie Nord 16 Ovvero il programma «guarda» migliaia di filmati per individuare i gesti con cui inizia una rissa o si mette a segno un furto e distinguerli dal normale flusso dei passeggeri nelle stazioni.
«In caso di potenziale pericolo, il sistema allerterà l’operatore che valuterà se chiamare le forze dell’ordine». E che saprà esattamente dove è posizionata la telecamera e sarà guidato ad avvertire chi ha competenza a quella fermata. «I volti saranno oscurati, ma visibili in caso di richiesta dei filmati da parte delle autorità». Un meccanismo molto più efficiente di quello attivo oggi. Nella centrale operativa di Saronno due addetti devono visionare le riprese di 2.200 telecamere (molte ancora analogiche) per i 300 chilometri di reti e stazioni sotto l’egida di Ferrovienord.
Già tra ottobre e dicembre 2017 a Cadorna è stata avviata una sperimentazione: una videocamera per registrare il passaggio delle persone, un sensore per rilevare temperature e quindi eventuali incendi. Ora lo studio del Politecnico. «Poi passeremo al progetLe migliaia di euro con cui I mesi èfinanziato di durata lo studio del del progetto Politecnico sperimentale delle bodycam 6 to esecutivo e alla gara — dice Andrea Bino, dirigente Manutenzione e tecnologie di Fn —, il 2019 dovrebbe essere l’anno di partenza». Esordio a Cadorna, poi Domodossola e Bovisa.
Sul fronte carrozze, Trenord è alle battute finali con il garante della privacy per definire l’uso di bodycam. Gli occhi elettronici saranno posizionati sulle divise di capitreno e addetti alla security che le accenderanno al bisogno. Un microschermo riprodurrà in diretta le immagini e le manderà, tramite la connessione del cellulare, alla centrale di Fiorenza. Due le finalità: mettere in guardia gli aggressori e allertare il più in fretta possibile i soccorsi.
Dopo l’ok del garante e il confronto con i sindacati, si accenderanno le prime dieci bodycam, segnalate da cartelli e pettorine indossate dai capitreno. II via, dicono da piazzale Cadorna, è previsto in autunno, partendo dalle due linee più a rischio. Se l’esperimento semestrale funzionerà si procederà all’acquisto di altre 500 telecamere.
Sara Bettoni (Corriere)
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