Milano 15 Maggio – La Xilella è l’esempio di ciò che sarebbe una “sinistra a 5 Stelle” e metafora di cosa l’Italia si avvia a diventare. In Puglia una malattia, fortemente contagiosa, portata da un batterio veicolato da insetti, ha colpito nel 2013 piantagioni di ulivi nel Sud della Puglia. I medici fitosanitari e i tecnici erano intervenuti per circoscrivere le piante malate e bloccare il contagio. Apriti cielo. Si è costruito un colossale e mostruoso castello di burocrazia, pensiero magico e woodoo, idiozia movimentista che ha trasformato la malattia degli ulivi in un danno colossale per l’agricoltura pugliese. La magistratura locale ( la stessa che ha ucciso l’Ilva con imputazioni mai provate) ha imputato i tecnici e gli scienziati di complotto (come quelli che usava scatenare Stalin per liquidare i medici ebrei) per ammalare le piante. Un’accusa che, inutile dirlo, si è rivelata, nei processi fatti, falsa e ridicola.
Supportata dal Governatore Emiliano e dal “popolo degli ulivi”, la solita marmellata di fintambientalisti, politici e fanatici di sinistra e 5 Stelle, la magistratura “militante” ha “sequestrato” le piante malate invece di abbatterle. Risultato: la malattia, nel 2013 limitata a una singola area del territorio pugliese, ha oggi invaso cinquemila Kmq e tre province pugliesi. La Comunità europea, indignata, ci presenta il conto. E accusa l’Italia di un disastro ambientale per mancato intervento (l’abbattimento degli ulivi malati). Ora al danno si aggiunge la beffa. Emiliano è disperato: vorrebbe fare quello che ha impedito al momento opportuno: abbattere tutto. Ma è troppo tardi. Il contagio ha creato un disastro e ora tutti noi italiani ne pagheremo il danno. Ecco la sinistra a 5 Stelle. Quella che volevano Veltroni, Fassino e Martina. Che tralatro faceva il Ministro dell’agricoltura (silente) mentre Emiliano uccideva gli ulivi e faceva irritare l’Europa.
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(Post di Umberto Minopoli)
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