Problema: l’Italia è razzista. Soluzione: Balotelli capitano. Effetti collaterali: appariremo tutti più svegli, tipo gli Inglesi (quelli che hanno intere zone sottoposte a Sharia ed altre saccheggiate in massa) e Francesi (quelli delle Banlieu). Insomma un comodo pacchetto, perché Balotelli è proprio il modello di immigrato che tutti noi ogni giorno vediamo: un tizio adottato da una famiglia benestante, che fa milioni e afflitto da un vittimismo cronico. Quindi, facendolo capitano avremmo dato a tutti quelli come lui il segnale giusto: ovvero che puoi farti comodamente odiare da uno spogliatoio, fare il bullo in giro, non rispettare minimamente l’autorità, ma, ehi, sei una minoranza dopotutto. Quindi hai un sacco di diritti, e gli altri ti devono qualcosa. Comunque Balo è cresciuto. Non è che pretenda nulla. È per il nostro bene. Lui deve solo fare gol, no? Certo, se lo faceste capitano sembrereste molto meno provinciali, stupidi e bigotti di come vi vede lui. Altra, ottima, carta da giocarsi per farsi volere bene.
Perché, vedete, prima di diventare capitano, dovrebbe, almeno, riuscire a rientrare in spogliatoio. Stavolta Mancini lo imporrà. D’altronde peggio di così è difficile fare. Solo che dare dei dementi a tutti, farglielo pesare e magari dare la squadra in mano ad un tizio che la panchina non ha voluto per quattro anni, magari dandogli pure dei poteri sul campo sarebbe il modo migliore per farlo odiare, subito, a tutti. E vista la modestia e la continenza dell’uomo, che si è erto immediatamente a profeta degli oppressi, simbolo dell’integrazione e grande uomo di mondo, forse l’odio travalicherebbe lui. E investirebbe i milioni di immigrati che, di certo, con lui hanno poco a che fare in tutti i sensi. E che non meritano un simbolo del genere. Parliamo di gente che, in maggioranza, si spacca la schiena ogni giorno, non pretende nulla e si costruisce un favore lottando contro l’economia lenta, la burocrazia e le continue trappole e tagliole del sistema Italiano. Lui, invece, gioca in Francia e scende qui solo per dare lezioni. Cosa avrebbe in comune con i migranti che vorrebbe impersonare?
Diciamocelo chiaramente: ha fatto un’ottima mossa di marketing. Chapeau. Adesso, però, smettiamola di prenderci in giro. Il calcio è un gioco. E quindi è una cosa serissima, che certe baracconate non solo non le chiede, ma le rifugge con convinzione.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Hanno azzeccato il capitano della squadra di calcio Italia. Effettivamente Balotelli rappresenta molto bene il paese….. Basta la foto, per il resto stendiamo un velo pietoso., anzi una grande coperta pietosa. Ovviamente non è questione di razzismo, ma di rappresentatività.
Se la prima novità dell’Italia con il nuovo governo è Balotelli mi viene spontaneo rubare il commento di un famoso giornalista per applicarlo al “nostro”neo capitano: “”ci garba come un gatto aggrappato allo scroto!!!””