Milano 5 Giugno – Un governo che vuol sembrare naif per essere immediatamente comprensibile, efficace, aperto al linguaggio del popolo. Ma se è vero che la pittura naif ha il tratto e il segno della spontaneità e la consapevolezza di restituire un’emozione senza sovrastrutture accademiche, i nuovi ministri nella ricerca del cambiamento di stile, nel tentativo di svecchiare i riti paludati della politica, devono ripetere furbescamente sino alla noia gli slogan di una campagna elettorale che dovrebbe essere finita. E la commedia si ripete con lo stesso canovaccio, quasi che un gesto o un’intenzione potesse dimostrare un fatto compiuto. Un “Fiat lux” che non ha riscontro, perchè c’è una realtà che va modificata, a volte rimossa E così Salvini parla a Pozzallo e “all’improvviso, (riferisce Il Giornale) il Salvini che prometteva guerra contro i migranti e azzeramento di tutte le «fallimentari», a suo dire, «politiche buoniste» dei governi precedenti, scopre con stupore che è meglio «non smontare ciò che funziona», sottintendendo che, dunque, ci sono cose che funzionano nella gestione del fenomeno immigrazione dei suoi predecessori, e che vanno preservate.” Di Maio non sa da dove incominciare per la riforma Fornero, ma da oggi a settembre arriverà la soluzione geniale. Conte non ci sta a fare la marionetta appesa a due fili di cui farebbe volentieri a meno. E allora per diventare un politico di razza farà un tour come Di Battista, il grillino più raffinato e più acuto del movimento. Non si sa se in scooter o in taxi. Fico ha già dato di sé la parte migliore con quel pugno chiuso durante la Festa Della Repubblica.
L’impressione è che di spontaneo in questo governo ci sia ben poco. Al contrario traspare quella propaganda a buon mercato che ha incantato molti italiani.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano