Le elezioni di cui non è fregato nulla a nessuno: alle urne è andato all’incirca un italiano su due. Solo a Salvini e a pochi altri la sfida ha appassionato: il neo ministro dell’Interno ha infatti portato l’attenzione su una tornata elettorale avvenuta quando era nella sostanza appena finita quella nazionale. Dal 4 marzo in poi non è mai cessata la campagna, con un estenuante tira e molla tra Parlamento e Presidente della Repubblica. Dopo appena una settimana di avvio per il nuovo governo si è assistito a un altro turno di votazioni. Sei milioni di italiani sono dovuti rientrare nelle urne da cui virtualmente erano appena usciti. La politica degli annunci sembrava dover essere finita, invece ha preso un ulteriore respiro. I salvimaisti, ma soprattutto i leghisti, potranno comunque dire di aver vinto: se andasse male non sarà colpa loro perché hanno avuto troppo poco tempo per lavorare, se andasse bene sarà la conferma che hanno ragione. L’unica buona notizia è che per qualche mese il nuovo governo dovrà lavorare: prima delle elezioni europee del 2019 infatti non ci sono campagne. E gli italiani vogliono vedere se è stato solo un grande bluff.
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