Ucciso in strada, freddato da colpi d’arma da fuoco alla testa e al petto. Così è morto sabato sera verso le 23.30 in via delle Querce, quartiere Lavagna, a Corsico, nell’hinterland milanese, Assane Diallo, cittadino di origine senegalese. L’uomo, 54 anni, era sposato e aveva una figlia di 11 anni. Secondo la moglie si tratterebbe di un omicidio a sfondo razziale; il giorno prima avrebbe discusso con un uomo che lo avrebbe insultato e poi seguito. Un’ipotesi al vaglio dei carabinieri, su cui il sindaco di Corsico, Filippo Ferrante, chiede però cautela. «Se gli investigatori accerteranno che si tratta di crimine razziale, come afferma la moglie – rimarca il primo cittadino -, la condanna mia e dell’intera amministrazione sarà senza se e senza ma. Credo però che non sia corretto, nel rispetto della magistratura, giungere a conclusioni affrettate perché ritengo che i carabinieri debbano poter svolgere il proprio lavoro fino in fondo». Ferrante assicura «la massima disponibilità delle istituzioni. Forniremo tutto il supporto necessario e, sono sicuro, non mancherà, se si rendesse necessario per rafforzare il notevole lavoro svolto dagli uomini dell’Arma, anche l’intervento della Prefettura». Intanto, l’amministrazione comunale ha deciso con la polizia locale di rafforzare il presidio di alcune zone fino alle 22 e, due giorni la settimana, fino alle 24. Sul caso Diallo sono in corso una serie di verifiche anche con il magistrato incaricato, ma l’episodio ha tutti i tratti dell’agguato, con il 54enne raggiunto dai colpi senza avere il tempo di reagire e scappare.
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